Valori e insegnamenti che stimolano una sana crescita personale
Daniela Cursi Masella
17 gennaio - 19:02 - MILANO
Divertimento, apprendimento e responsabilità: per i bambini il battesimo della sella rappresenta un’esperienza davvero unica. Sarà per il muso buffo dei pony, con i loro ciuffoni e gli occhi buoni, o forse per la folta criniera da pettinare, ma una cosa è certa: prima ancora di salire sulla schiena di un pony la vera magia è quella di entrarci in contatto. Una magia che diventa rapporto, un rapporto che diventa amicizia e un’amicizia che forma il binomio. Ecco perché spiegare l’equitazione è, da sempre, riduttivo. Ecco perché, anche il più grande dei campioni, sceso dal podio, in conferenza stampa, parlerà non di se stesso, ma del suo cavallo. Scopriamo tre dei tanti buoni motivi per i quali affidare un bambino a un pony può fare la differenza nella sua crescita personale.
Equitazione per stimolare nei bambini la fiducia in se stessi
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Dai primi passi in poi, montare in sella richiede coraggio e concentrazione. I bambini imparano presto a fidarsi di loro stessi, sviluppando sicurezza e autostima. Questo accade appena si rendono conto di essere capaci a mantenere l’equilibrio, la coordinazione e l’assetto, per non parlare del momento in cui, agendo direttamente con mani e gambe, imparano a comunicare con il pony e sviluppano capacità sensoriali e percettive di fondamentale importanza per il benessere psicofisico.
promuovere il senso di responsabilità
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Il bambino inizia potenzialmente ad occuparsi di un pony prima ancora del suo cane. Fa parte dell’insegnamento: va pulito, coccolato e gratificato con le carote o con gli zuccherini. Il bambino impara a capire che cosa gli piace e cosa no, se soffre il solletico, se è geloso del suo cibo e un’infinità di altre sfumature che lo rendono un essere unico, diverso da tutti gli altri pony. Il passaggio dal senso di responsabilità al rispetto appare ovvio. È portato dall’empatia.
il valore della pazienza e della comunicazione
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Quella dell’equitazione è una saggezza infusa in anticipo. Avere a che fare con un pony comporta, prima di tutto, accogliere i propri errori per lavorarci su. È l’arte della pazienza, ma anche della comunicazione non verbale e della cura del dettaglio: condizioni imperative che fanno la differenza anche ai massimi livelli. E il pony? Lui assorbe le tensioni o, al contrario, uno stato di relax. È una cartina tornasole che riflette tutte le emozioni del suo amico umano. Se il bambino non imparerà a conoscere se stesso, di sicuro il pony glie lo insegnerà. Non è raro che questo animale riesca ad espandere la sua magia sui genitori: i cosiddetti ippogenitori imparano a pulirlo e a conoscerlo, fino ad appassionarsi alle gare; fuori dal campo hanno in mano uno zuccherino per quello che diventa, a tutti gli effetti, un nuovo membro della famiglia.