Enrico Varriale sull'ex: "Lei folle di gelosia, mi distruggeva casa ma non l'ho toccata"

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Il giornalista è stato ascoltato in aula nel processo che lo vede imputato per stalking e lesioni personali aggravate

23 ottobre - 11:04 - MILANO

Enrico Varriale è stato ascoltato in aula dai giudici nel processo in cui è imputato con le accuse di stalking e lesioni personali aggravate ai danni di una ex compagna. I fatti contestati risalirebbero al periodo compreso tra dicembre 2021 e febbraio 2022. Il giornalista sportivo ha ricostruito la propria versione dei fatti. Varriale era già stato condannato lo scorso giugno a dieci mesi di reclusione con pena sospesa per un procedimento analogo legato a un’altra ex compagna; oggi è impegnato in un secondo processo con le stesse accuse.

Enrico Varriale ascoltato dai giudici in aula

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Assistito dagli avvocati Fabio Lattanzi ed Ester Molinaro, Varriale ha respinto ogni addebito, sostenendo di non aver mai minacciato né aggredito fisicamente la donna con cui ha avuto una relazione di circa quattro mesi, iniziata dopo gli Europei vinti dagli azzurri: “Si era presentata con un messaggio su Facebook e abbiamo iniziato a frequentarci, ma spesso poi non ci sentivamo per settimane, perché lei era gelosissima, specie se vedeva i miei ‘like’ sui social”, ha raccontato.

Il giornalista ha poi descritto quanto accaduto l’8 dicembre 2021: “Nel pomeriggio è venuta a casa mia e si è chiusa in bagno con il mio telefono e dopo aver trovato alcuni messaggi fra me e una mia amica è andata via molto arrabbiata”. Secondo il suo racconto, quella stessa sera la donna sarebbe tornata e, trovandolo in compagnia di un’amica, avrebbe reagito con rabbia: “Trovandomi con un’amica prima ha iniziato a offendere lei e poi a distruggere tutto quello che ho in casa. Non sapevo come fermarla, tentavo di contenerla e lei a un certo punto ha detto che l’avevo colpita e che mi avrebbe denunciato. Poi ha chiamato un’ambulanza ed è andata via”. Lui nega di averla picchiata.

Dopo l’episodio, Varriale ha spiegato di essersi trasferito per qualche giorno a casa della figlia. Il giornalista ha inoltre smentito l’accusa secondo cui, in una telefonata, avrebbe detto alla donna “Morirai”. Si sarebbe trattato di un fraintendimento: il cronista ha spiegato che stava usando un telefono della Rai, con il numero oscurato. “Non ho detto morirai, ma sono in Rai”.

Le accuse della Procura contro Varriale

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Secondo l’accusa, Varriale avrebbe “con condotte reiterate di minaccia e molestia” aggredito fisicamente la compagna in casa facendole perdere i sensi e causandole lesioni. Negli atti si legge che, “durante una lite in cui la spintonava e strattonava, sferrandole un forte schiaffo al volto, facendola cadere a terra e urtare la testa con il pavimento, le cagionava lesioni personali consistite in un trauma cranico non commotivo”.

Al conduttore napoletano di 65 anni viene inoltre contestato di aver contattato la donna da numeri anonimi e di aver tentato di ottenere informazioni su di lei attraverso il controllo dei profili social.

La Gazzetta dello Sport

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