All'interno della gelida foresta bavarese si trova un luogo che solo i centauri più temerari si azzardano a raggiungere: è il punto d'incontro dell'Elefantentreffen, il raduno motociclistico invernale considerato tra i più leggendari e folli d'Europa
Alba Banchi
4 febbraio - 14:08 - LOH, BAVIERA (DE)
L'Elefantentreffen è molto più di un semplice raduno motociclistico: è un mito vivente, una sfida estrema contro il freddo pungente dell'inverno tedesco. Ogni anno, migliaia di motociclisti temerari provenienti da tutta Europa percorrono centinaia di chilometri per riunirsi nel bosco di Loh, dove ad accoglierli c'è una vallata chiusa su tutti i lati, creando un contesto simile a quello di una fossa per leoni. Qui i comfort si abbandonano completamente: dopo il lungo viaggio, probabilmente ostacolato dall'imprevedibile meteo invernale, si dorme in tenda e ci si scalda con il fuoco. Il tutto per vivere l'essenza più pura del motociclismo, fatta di coraggio, amicizia e il rombo incessante dei motori che riscaldano i cuori. Quest'anno Gazzetta Motori ha fatto un salto all'interno della "conca delle streghe" per vivere più da vicino le emozioni di cui tutti i partecipanti parlano.
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come nasce il raduno
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L’Elefantentreffen nasce nel 1956 quando alcuni amici decisero di organizzare un incontro per tutti coloro che possedevano una Zündapp KS 601, mitica motocicletta con sidecar utilizzata durante la seconda guerra mondiale e soprannominata “Elefanten” per la sua potenza e imponenza. Da allora, quell'incontro pionieristico si è trasformato in un rito collettivo che sfida il tempo e le stagioni. Inizialmente ospitato al Nürburgring, il raduno ha cambiato sede diverse volte fino a trovare la sua dimora nell'innevata conca di Loh, in Baviera. Col passare degli anni, ha mantenuto intatta la sua anima spartana e autentica, attirando non solo appassionati di moto vintage, ma veri avventurieri pronti a immergersi in un'esperienza che combina tradizione, sfida e cameratismo. L'evento si tiene sempre l'ultima settimana di gennaio: quest'anno il raduno si è tenuto dal 30 gennaio al 2 febbraio. Il meteo è stato benevolo con i partecipanti: con una temperatura massima di 5 gradi e un cielo spoglio da nuvole, i motociclisti non hanno incontrato neve e terreni ghiacciati, ma un grande, e divertente, inferno di fango.
Regole del raduno
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Nonostante l’atmosfera selvaggia e l’apparente caos, l’Elefantentreffen segue regole precise per garantire la sicurezza e il rispetto dell’ambiente. L'accesso è consentito solo a moto e sidecar, mentre auto e camper restano banditi per preservare l'autenticità dell'evento. Inoltre, ogni biker è responsabile del proprio spazio, obbligato a lasciare l’area completamente pulita. Niente tende abbandonate, niente rifiuti sparsi: lo spirito del raduno impone un rispetto assoluto per la natura che lo ospita. L'attrezzatura deve essere portata da ciascun motociclista con la propria moto: l'organizzazione offre paglia per il terreno e legna per il fuoco a pagamento. L'entrata alla conca e il pernottamento ha un prezzo di 40 euro, cosa non gradita dai motociclisti che partecipano al raduno da decenni e che si lamentano dell'aumento del prezzo non ritenuto necessario. Tra i partecipanti si conferma la presenza di tantissimi compatrioti che hanno fatto del raduno degli Elefanti una ricorrenza annuale.
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cosa succede all' elefantentreffen
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Nella parte più bassa della conca si trova il cuore dell'evento: baracchini con cibo e bevande e un piccolo palco per un po' di musica sono circondati da una pista ovale dove tutti possono sfilare il proprio gioiello su due ruote. A rendere unico questo evento è anche la fantasia dei partecipanti, che trasformano le loro moto in opere bizzarre e ingegnose: slitte motorizzate, mezzi decorati con pellicce o dotati di impianti anti-gelo di fortuna, dimostrando che il genio del biker non conosce limiti. Oltre all'onore di aver sfidato il gelo, vengono assegnati premi simbolici che celebrano lo spirito del raduno. Si premiano il biker arrivato da più lontano, la moto più vecchia, il sidecar più originale e persino la moto allestita nel modo più creativo. Non si è trovato il vero vincitore di quest'ultimo, ma Gazzetta Motori ha deciso di assegnare il suo personale premio ad una vecchia Honda Transalp allestita con un sidecar che... è la morte sua.
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