Droghe, infarti, omicidi e incidenti: sono tanti i morti tra i miti del wrestling

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 Professional entertainer and wrestler Hulk Hogan rips his shirt as he speaks on stage on the fourth day of the Republican National Convention at the Fiserv Forum on July 18, 2024 in Milwaukee, Wisconsin. Delegates, politicians, and the Republican faithful are in Milwaukee for the annual convention, concluding with former President Donald Trump accepting his party's presidential nomination. The RNC takes place from July 15-18.   Chip Somodevilla/Getty Images/AFP (Photo by CHIP SOMODEVILLA / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Massimiliano Ancona e Giuseppe Di Giovanni

24 luglio 2025 (modifica alle 22:19) - MILANO

Hanno dato spettacolo. Sono entrati nell'immaginario collettivo per la loro forza, i loro ring names e i loro costumi. Molti di loro hanno avuto una vita tumultuosa e breve. Ma non saranno dimenticati

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In principio era il catch...

Aveva partecipato alla campagna americana a favore di Donald Trump. Ha vinto le elezioni. Ha perso la vita per un arresto cardiaco a 71 anni. Se n'è andato così anche Hulk Hogan, il campionissimo. L'idolo di tanti ragazzi che, negli anni Ottanta, guardavano in tv il wrestling, che all'epoca si chiamava catch. I match erano commentati da Tony Fusaro. La sua voce raccontava i miti. Tiger Musk, Antonio Hinoki, André the Giant, il primo dei sette Black Tiger, Hulk Hogan, appunto. Gli ultimi quattro non ci sono più. Ma il loro ricordo, in chi li ha visti combattere, resterà. Per sempre.

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