Donadoni: 'Mai pensato che la mia carriera fosse finita'

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"Non ho mai pensato che la mia carriera di allenatore fosse finita, sennò avrei avuto un percorso differente. Ho sempre pensato di poter essere un allenatore e non mi guardo indietro rispetto alle scelte passate, attraverso tutti i passaggi di vita fatti ho avuto modo di raggiungere obiettivi importanti, tutte le esperienze ti portano a fare qualcosa di più". Così Roberto Donadoni sancisce il suo ritorno nel calcio italiano alla Spezia sette anni dopo la panchina di Bologna, al termine della quale scelse la Cina.

Da allora una lunga attesa terminata quando Charlie Stillitano, presidente italoamericano dello Spezia Calcio, non ha pensato a lui per rilanciare i liguri passati nel giro di pochi mesi dalla finale play off per la Serie A all'ultimo posto in serie B.

"Roberto non ha bisogno di alcuna introduzione: lo abbiamo scelto perché abbiamo visto la voglia di lanciarsi in questa avventura nei suoi occhi, non perché siamo amici da anni", spiega Stillitano che fu suo dirigente ai New York Metrostars a metà anni Novanta.

"L'amicizia con Charlie risale ai miei tempi da calciatore, ma poi c'è il lavoro e una professionalità che va rispettata - sottolinea Donadoni -. Essere rimasto fuori per anni porta un po' di ruggine ma dopo due giorni di allenamento si è già azzerata. Ho percepito la voglia dei calciatori di uscire da una situazione di classifica non soddisfacente. So che il tifo qui è molto caldo, dovremmo trasferire loro la sensazione di crederci".

Venerdì sera subito uno scontro diretto contro il Bari dopo solo tre allenamenti. "Avrei potuto attendere di vedere come andava quella partita prima di decidere, ma non è un tipo di calcolo che ho mai fatto nella mia carriera - commenta -. Ho detto sì perché ho visto una realtà che ritengo adeguata al mio carattere e alla mia persona. Sono alla ricerca di una sfida, in primis con me stesso".

Donadoni lascia intendere che confermerà l'impianto di gioco ereditato da D'Angelo, per poi sfruttare la sosta nazionali per lavorare su una propria proposta. "Devo conoscere il materiale umano e tecnico innanzitutto - dichiara. Per quello che ho percepito dal direttore sportivo e dalla dirigenza, in questo spogliatoio l'aspetto umano può fare la differenza. Non voglio parlare di salvezza o play off, solo di tirare fuori il massimo da quello che questa squadra può dare".    

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