Dieta chetogenica: uomini e donne potrebbero reagire diversamente

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Secondo uno studio dell'Università del Texas la dieta chetogenica farebbe invecchiare soprattutto le cellule dei maschi. Come si spiega?

Eugenio Spagnuolo

14 settembre - 17:30 - MILANO

Non tutti i regimi alimentari funzionano allo stesso modo per uomini e donne, e la dieta chetogenica non fa eccezione. Anzi, secondo un nuovo studio, le differenze sono più marcate di quanto si pensi. David Gius dell'Università di Scienze della Salute del Texas ha osservato in uno studio che l'accumulo di cellule senescenti, quelle che esprimono marcatori dell'invecchiamento, aumentava solo nei topi maschi sottoposti al regime chetogenico. Le femmine invece erano immuni da questo processo, beneficiando in maniera maggiore della cheto. "Questo suggerisce che gli estrogeni potrebbero essere una variabile importante nella risposta a una dieta così", afferma Gius (il condizionale è d'obbligo, visto che lo studio per ora si è concentrato sui topi, ndr). 

In pratica, nei topi maschi la dieta chetogenica aumentava i marcatori dello stress ossidativo, che contribuisce all'invecchiamento cellulare. E quando le femmine venivano trattate con tamoxifene, un bloccante degli estrogeni, mostravano gli stessi problemi: stress ossidativo e senescenza cellulare in aumento. Il pattern si ripeteva anche con altre diete ricche di grassi che, pur contenendo più carboidrati di una cheto classica, inducevano senescenza sempre e solo nei maschi. 

La scoperta arriva dopo anni di studi prevalentemente al maschile. "Si è preferito utilizzare topi maschi per la ricerca perché si dava per scontato che le femmine dessero risultati meno consistenti a causa della variabilità del ciclo", spiega Gius. "Ma studi recenti suggeriscono che è un timore infondato". 

La chetogenica, regime alimentare che sostituisce i carboidrati con grassi per indurre la produzione di chetoni come carburante alternativo al glucosio, ha mostrato benefici nel controllo dell'epilessia e anche altre condizioni. Ma gli effetti, secondo i ricercatori, potrebbero (il condizionale è d'obbligo) dipendere da diverse variabili, non ultima l'azione degli ormoni sessuali

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