Sabato le azzurre affronteranno il Brasile, l'altra semifinale sarà fra la Turchia di Santarelli e il Giappone
Dal nostro inviato Davide Romani
4 settembre - 17:29 - MILANO
Nel 2006 ha fatto l’esordio in maglia azzurra e da allora la Nazionale non ha più avuto problemi per riempire la casella del libero. Monica De Gennaro è la numero 1 al mondo nel suo ruolo e in Thailandia è uno dei pilastri del gruppo di Julio Velasco che cerca di porre fine all’astinenza mondiale: al femminile l’oro manca da 23 anni. Sabato ad attendere le azzurre ci sarà il Brasile del fenomeno Gabi.
De Gennaro, questa nazionale sta dimostrando un carattere, una forza incredibile. Quanto c'è nel gruppo della sua forza?
“Penso sia la somma di tutti i caratteri di ogni giocatrice, compreso lo staff, che fa sì che questa nazionale abbia un carattere forte. Lo dimostriamo in campo. Tutte abbiamo un obiettivo comune”.
È la quarta semifinale iridata consecutiva. Nelle precedenti tre lei c’era. Che bagaglio si porta dietro da quelle esperienze?
“Adesso ho una maturità diversa. Il mio primo mondiale nel 2014 l’ho giocato in Italia. È stata un’esperienza unica, tutto perfetto. Penso che abbiamo sbagliato le ultime due chiudendo al 4° posto”.
Poi il 2018…
“È stato totalmente diverso. Era una squadra giovane, con nessuna aspettativa. Eppure abbiamo fatto benissimo arrivando alla medaglia d’argento”.
Infine il 2022…
“Lì ci siamo fermati in semifinale con il Brasile arrivando poi al bronzo. A distanza di anni abbiamo ottenuto una grande medaglia, sicuramente non quella che volevamo”.
Il 2018 possiamo definirlo l’anno in cui questo gruppo ha iniziato a crearsi?
“Penso di sì. Dopo il 2014 si sono iniziate a creare le basi per questa squadra”.
Suo marito Daniele Santarelli – campione del mondo nel 2022 con la Serbia - è oggi l’allenatore della Turchia, approdata in semifinale dove troverà il Giappone. Le farebbe piacere una finale contro di lui?
“Assolutamente sì. Penso che sarebbe bello. Al di là del rapporto che mi lega a mio marito, credo sia sempre bello vedere italiani che fanno bene. Forse lo merita anche per quello che ha vinto e per quanto lavora. Ho la fortuna di vederlo applicarsi tutti i giorni. E quindi gli auguro di arrivare in finale. Penso se lo meriti”.
Velasco lo ha spesso definito il miglior allenatore italiano. Secondo lei prima o poi potrà essere il degno successore?
“Non sta a me dirlo. I risultati parlano per lui”.
Le vittorie con Velasco sono iniziate proprio a Bangkok: finali di Nations League 2024. E oggi siete di nuovo qui.
“Chissà, vorrà dire che la Thailandia è nel nostro destino? In questi due anni abbiamo espresso un'ottima pallavolo e abbiamo fatto vedere delle grandi cose”.
Lei è scaramantica?
“Un po’. È una cosa che mi dà sicurezza. Ripeto dei gesti che mi aiutano a entrare psicologicamente nella partita che dovrò affrontare”.
Uno in particolare?
“Mi allaccio sempre prima la scarpa sinistra e poi quella destra”.
Cosa vi ha “regalato” Velasco in queste due stagioni di lavoro insieme?
“La forza mentale. Se pensiamo che eravamo la stessa squadra… Il suo approccio ha fatto fare alla squadra uno scatto in avanti”.
L’oro Mondiale manca dal 2002. Lei allora aveva 15 anni. Che ricordi ha?
“Non l’ho vissuto proprio intensamente. Questa realtà per me era ancora molto lontana”.
In semifinale preferisce incontrare Brasile o Francia?
“Sono due ottime squadre con alcune caratteristiche in comune: lottano, sono aggressive e hanno tanta caparbietà”.