Contro il Genoa Jonathan vuole il 2° gol di fila in A al debutto. Solo Tevez e Kolo ci sono riusciti negli ultimi 30 anni
Segnare al debutto non è cosa da tutti ma neppure per pochi eletti e alla Juventus negli anni ci sono riusciti in tanti, da Christian Vieri a Zlatan Ibrahimovic e in tempi più recenti Paulo Dybala e Dusan Vlahovic. Fare il bis alla seconda invece è meno scontato, non a caso negli ultimi trent’anni soltanto in due ne sono stati capaci in bianconero: Carlitos Tevez e Randal Kolo Muani. In attesa di scoprire se il francese sarà il suo nuovo compagno di reparto, Jonathan David proverà a imitare lui e l’Apache griffando il suo secondo centro in maglia bianconera a Genova, dove la Signora di Thiago Motta un anno fa vinse 3-0 con doppietta di Dusan Vlahovic e sigillo di Francisco Conceiçao.
Confermato
—
DV9 c’è ancora (e non ha intenzione di andare via, se non a zero quando scadrà il suo contratto, a giugno 2026), ma col Genoa andrà in panchina come è già successo alla prima giornata con il Parma perché ormai il posto fisso è del centravanti canadese arrivato a parametro zero dal Lilla. Damien Comolli lo ha scritturato durante il Mondiale per Club nella speranza di spingere il serbo ad andare via, ma non ha sortito l’effetto sperato. Le gerarchie però sono chiare e la rete realizzata da David nel suo primo match di A avvalora la bontà della scelta, anche se Vlahovic da subentrato ha fatto lo stesso: difficile non immaginarlo titolare pure a Marassi. "Si può giocare anche con due attaccanti passando al 3-5-2 - ha detto Igor Tudor - l’importante è avere gente forte. Difficile, invece, che David giochi sulla trequarti nel 3-4-2-1. I calciatori di valore devono andare in campo, se li hai ti devi adattare un po’ e ci sta avere due sistemi".
Sulla scia dei big
—
La sensazione però è che si vada avanti col solito modulo e anche con lo stesso spartito, almeno in attacco, con David al centro della scena. Il canadese ha numeri importanti (147 gol in carriera) ma non ha ancora mai segnato per due volte di fila a inizio campionato, né in Francia né in Belgio (al Gent). Ci proverà con la Juventus, per mettersi sullo stesso livello di Tevez e Kolo Muani. L’argentino nel 2013-14, sbarcato a Torino dal Manchester City, iniziò con la Supercoppa italiana e poi fece en plein contro Sampdoria e Lazio; il francese, preso in affitto a gennaio dal Psg, ha lasciato il segno a Napoli e poi contro l’Empoli all’Allianz Stadium.
applausi
—
David si è preso subito gli applausi della sua nuova tifoseria per quel guizzo da opportunista che ha stappato la prima di campionato. Anticipo e artigliata vincente, come da manuale del perfetto centravanti. Il pre non era stato indimenticabile, tra palloni persi, stop difettosi e un po’ di inevitabile difficoltà nel calarsi nella parte, anche per una condizione atletica non ancora ottimale a causa di una corporatura massiccia. Ma nel calcio quello che conta è essere al posto giusto nel momento giusto e Jonathan lo ha fatto. Intelligenza, senso del gol e istinto, qualità che ha subito messo in mostra. David nelle ultime stagioni non è mai andato sotto i 25 centri stagionali, con una punta di 24 in Ligue 1 (il suo record) nel 2022-23. Ecco perché alla Juventus s’aspettano tanto da lui, per rivitalizzare un reparto che nella scorsa stagione ha avuto come miglior realizzatore Vlahovic, l’unico ad aver chiuso in doppia cifra in campionato (10 reti). Jonathan è il miglior marcatore della storia del Canada (36 in 68 partite) e lo è diventato anche nel Lilla (109 in 232). La Juventus è un’altra cosa, ma l’uomo di ghiaccio (Iceman è il suo soprannome) è venuto per lasciare il segno.