Dai km di test alle aspettative: Antonelli-Mercedes e le analogie con Hamilton nel 2007

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Il giovane pilota bolognese, pupillo di Wolff, si prepara al debutto nel Mondiale F1 2025. Nel 2018 la Gazzetta titolò: “Nuovo Hamilton: la Mercedes punta su un italiano di 11 anni”

Luigi Perna

Giornalista

3 febbraio - 09:48 - MILANO

Il mondo si accorse di lui quando aveva appena undici anni. Fu Toto Wolff, il boss della Mercedes, ad accendere i riflettori su quel pilotino italiano che correva in kart e frequentava la prima media in una scuola di Casalecchio di Reno, vicino a Bologna. “Teniamo gli occhi aperti – disse – per essere pronti quando Lewis Hamilton, fra qualche anno, deciderà di averne abbastanza della Formula 1”. Fu così che venne fuori il nome di Andrea Kimi Antonelli, allora uno scricciolo alto 1 metro e 33 per 26 chili, che gareggiava nella categoria 60 Mini. Figlio d’arte, perché il padre Marco era stato a sua volta pilota nel Superturismo e manager di un team della Porsche Carrera Cup e del Tricolore GT3. La Gazzetta dello Sport titolò in prima pagina: “Nuovo Hamilton: la Mercedes punta su un italiano di 11 anni”.

antonelli E hamilton PRECOCI

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Era febbraio del 2018 e oggi, sette anni dopo, quel bambino prodigio è diventato un giovane uomo pronto a debuttare in Formula 1. La profezia di Wolff si è avverata… a metà. Nel senso che Kimi, come ormai lo conosco tutti, ha davvero preso il posto di Hamilton sulla Mercedes, ma Lewis non ha smesso. Al contrario, ha lasciato il suo pigmalione Toto per passare alla Ferrari, creando i presupposti per una delle stagioni mondiali più attese e appassionanti di sempre. Eppure quante analogie ci sono fra il percorso fatto da Hamilton e i passi che sta compiendo Antonelli. Anche Lewis fu messo sotto contratto da Ron Dennis, carismatico capo della McLaren-Mercedes, quando aveva 12 anni. E anche la sua carriera è stata appoggiata in ogni momento dalla Stella a tre punte. Inoltre, entrambi hanno vinto tantissimo nelle serie inferiori prima del grande salto.

LA PREPARAZIONE

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Hamilton ha esordito in F1 a 22 anni, nel GP d’Australia del 2007. Antonelli il prossimo 16 marzo debutterà sulla stessa pista, a 18 anni, nella gara di apertura del Mondiale 2025. Sarà una grande emozione, per un ragazzo che ha appena preso la patente di guida e già viene considerato un Predestinato. Ma Kimi non avrà molto tempo per pensarci. C’è una enorme attesa attorno a lui, al compagno di squadra George Russell e alla Mercedes, che ha cambiato fisionomia dopo dodici stagioni simboleggiate da Hamilton. Di certo, Antonelli arriva preparato all’appuntamento. Il team gli ha organizzato un fitto programma di test privati, sfruttando la possibilità di farlo girare con vetture delle stagioni precedenti. Antonelli ha girato al Red Bull Ring di Zeltweg, a Imola, a Silverstone e a Barcellona. Inoltre ha disputato le prove libere a Monza (dove ha subito sbattuto) e in Messico, per finire con test ufficiali di Abu Dhabi. Ha completato circa 9000 chilometri, l’equivalente di 30 GP. Premesse, anche queste, simili a quelle di Hamilton, al quale la McLaren aveva fatto percorrere migliaia di chilometri su vari circuiti nell’inverno 2006.

ESAME MERCEDES

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Non resta, adesso, che vedere i risultati. Lewis fu capace di centrare il podio al debutto a Melbourne (terzo) e di vincere già alla sesta gara in Canada, collezionando all’inizio nove podi consecutivi in altrettanti GP. Un ruolino di marcia senza precedenti, tanto che pur essendo un “rookie” lottò subito per il titolo contro il compagno di squadra e due volte iridato Fernando Alonso, finendo per essere beffati entrambi dal ferrarista Kimi Raikkonen in un rocambolesco epilogo in Brasile. Evidente che Hamilton fosse un Fenomeno fin da allora, come poi hanno dimostrato i sette Mondiali conquistati. Ad Antonelli non si chiede di emularlo. Anche perché la Mercedes viene da stagioni difficili e le concorrenti McLaren, Ferrari e Red Bull partono favorite. Però il “golden boy” dovrà reggere il confronto con Russell e mostrare la crescita veloce che il suo potenziale promette.

KIMI E L’ITALIa

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L’arrivo di Kimi segna il ritorno di un pilota italiano in F1 dopo tre stagioni di assenza dall’ultima partecipazione a una gara di Antonio Giovinazzi, che è stato titolare con l’Alfa Romeo-Sauber motorizzata Ferrari fino al 2021. Però Antonelli entra dalla porta principale, con un team di vertice e prospettive ben diverse. Neppure piloti importanti del passato come Jarno Trulli e Giancarlo Fisichella hanno avuto questa opportunità all’esordio. E lo stesso si può dire di Michele Alboreto prima che arrivasse alla Ferrari. L’ultima vittoria di un italiano risale al successo di Fisichella con la Renault nel GP di Malesia del 2006. Sarebbe bello se, quasi vent’anni dopo, Antonelli spezzasse l’incantesimo.

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