Altri 18 milioni spesi, ma gli ingaggi non salgono: i conti in tasca alla Juve dopo gennaio

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Il dt Giuntoli ha finanziato circa metà delle spese invernali con le cessioni, ma è riuscito a non toccare il monte stipendi. Ora però Motta non può fallire l'obiettivo Champions

Fabio Russo

Giornalista

5 febbraio - 17:20 - MILANO

Centoventotto milioni. Tra estate e inverno, la Juve ha chiuso il mercato con un disavanzo notevole tra entrate e uscite, frutto di una rivoluzione che ha portato 13 giocatori nuovi a vestire la maglia bianconera a fronte di 14 cessioni. Solo a gennaio il club juventino ha riportato un deficit di 18,1 milioni, ma, nonostante questo, si è proseguito sulla strada del risanamento, non toccando il monte ingaggi. Vediamo come è stato possibile.

juve, acquisti e cessioni di gennaio

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La cessione di Fagioli e il prestito di Arthur hanno portato in dote al ds Giuntoli 16,7 milioni complessivi, investiti, praticamente, per acquistare Lloyd Kelly, costato 17,5 milioni tra prestito e obbligo di riscatto. Il resto delle risorse è stato investito per i prestiti di Kolo Muani (1 milione) e Renato Veiga (3,8 milioni, ma con lo stipendio compreso) e per la "giuntolata" Alberto Costa (12,5 milioni). A livello di stipendi, però, la Juve è riuscita a rimanere nel limite dei 110 milioni lordi scarsi toccato a inizio stagione: gli addii di Danilo (2,62 milioni lordi per metà stagione), Arthur (3,27) e Fagioli (1,39) sono stati quasi esattamente compensati dagli innesti dell'attaccante francese (4,6 milioni), del difensore inglese (2,2) e di quello portoghese (0,5). 

juve, champions imprescindibile

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In questo modo, Giuntoli ha proseguito l'opera di risanamento dei conti bianconeri, che lo ha portato a ridurre di oltre il 30% il monte ingaggi bianconero dal suo arrivo, passando dai 158,08 milioni lordi della stagione 2022-23 ai 109,81 attuali. Adesso, però, la palla passa a Thiago Motta, che non può fallire. L'ultima assemblea degli azionisti il 2023-24 aveva certificato un rosso di bilancio di 199 milioni e l'obiettivo dell'utile nella stagione 2026-27, con una perdita per l'annata in corso molto contenuta rispetto al passato. Per farlo, però, aveva fissato come risultati minimi il piazzamento entro i primi 4 posti della Serie A e l'accesso agli ottavi di Champions. Non dovessero arrivare, sarebbe quasi inevitabile un ulteriore aumento di capitale, dopo quello da 200 milioni dell'aprile 2024.

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