Conceiçao: "Per tornare il Milan, servono questo coraggio e questa fame. Leao diventerà il più forte"

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Il tecnico rossonero: "Rafa fenomeno, se impara due o tre cosine può essere il più grande del mondo". Rafa: "Il mister ha portato energia e mentalità, avevo bisogno di questo"

Marco Pasotto

Giornalista

6 gennaio - 23:29 - MILANO

Due partite, due rimonte deluxe e un trofeo infilato in bacheca dopo due sole curve. Il popolo milanista si stropiccia gli occhi e si gode l'impresa di Sergio Conceiçao, che nel giro di 180 minuti si libera di Juve e Inter e restituisce al Diavolo quella dimensione che il mondo rossonero attendeva da inizio stagione: una squadra in grado di giocarsela (e quindi di imporsi) con tutti. Non solo: il tecnico portoghese con questa coppa entra in qualche modo nel libro mastro del club perché regala al Milan il titolo numero 50 della sua storia e a RedBird il primo della gestione targata Cardinale (oltre a una robusta manciata di milioni, che non guastano per nulla). Ora la stagione può davvero svoltare.

traguardo

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"Spero che la squadra stia meglio di me", aveva detto il febbricitante Conceiçao in vigilia. In termini medici sicuramente, anche perché nell'esultanza sul terzo gol il portoghese si è anche fatto male. In termini di spirito, beh, una settimana gli è stata sufficiente per trasfigurare la squadra. Lui dopo il fischio finale si è visibilmente commosso e nello spogliatoio ha mantenuto la personale tradizione nel festeggiare fumando il sigaro mentre ballava davanti ai giocatori entusiasti. Una cartolina davvero impensabile, fino a pochi giorni fa. "Sono molto contento per i giocatori, l'ambiente non era al meglio e avevamo pochi giorni per lavorare su tanti dettagli che per me erano importanti - racconta il tecnico -. Ci sono cose da migliorare, non tutto va benissimo, ma i giocatori ne sono coscienti perché c'è umiltà. Abbiamo un traguardo importante da raggiungere, occorre arrivare in Champions, ovvero dove dev'essere il Milan. Non al settimo od ottavo posto". Prosegue: "Abbiamo carattere, siamo riusciti a vincere in rimonta due volte contro due grandi squadre. Nell'intervallo un allenatore deve gestire, correggere, per questo mi pagano... Se vogliamo essere compatti, tutti i reparti devono essere compatti. Se vogliamo tornare a essere il grande Milan, occorre avere questo coraggio e questa fame. Complimenti ai ragazzi che hanno capito cosa dovevano fare per vincere. Leao? Un fenomeno, lo conosco da tanto, lui è un portoghese più rilassato, io meno - sorride Sergio -. Se impara due o tre cosine può essere il più forte del mondo. Ha tantissima qualità, se la mette al servizio della squadra può essere il più forte".

personalità

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A qualche metro di distanza, Rafa gli risponde in presa diretta con molta schiettezza: "Non conoscevo personalmente il mister, me ne hanno sempre parlato bene. Mi dicevano che ha una personalità forte, quello che ha fatto in pochi giorni è incredibile. Ho sentito energia, avevo bisogno di quello. C'è un cambiamento che si vede in campo e fuori, c'è una mentalità che ci fa vincere. Lui ci ha portato questo".

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