Al volante della prima Corvette elettrificata della storia. Con l'ibrido diventa più sofisticata e sfruttabile, ma la cattiveria del V8 aspirato vecchia scuola è quella di sempre. Ora la E-Ray arriva in Italia tramite l'importatore ufficiale Cavauto
Matteo Corsini
3 novembre - 09:40 - MILANO
Ci sono situazioni in cui per non cambiare nulla bisogna cambiare tutto. E questo è quanto accaduto in quel di Bowling Green, nel Kentucky, la storica casa della Corvette, durante lo sviluppo della nuova generazione C8. Con l'incremento generalizzato delle prestazioni delle vetture stradali, infatti, gli ingegneri General Motors si sono presto resi conto che per mantenere intatto lo spirito della Corvette sarebbe stato necessario stravolgerne completamente i connotati. E così già nel 2015, poco dopo l'introduzione della C7, ha subito preso il via un progetto assolutamente inedito, quello di una Corvette a motore centrale. Dopo quattro anni di gestazione, il progetto C8 ha visto la luce nell'ottobre del 2019 con una presentazione in pompa magna nel Kennedy Space Center della Nasa, in Florida. E qui è diventata finalmente chiara la rivoluzione tecnica operata dalla General Motors per la propria sportiva di punta, trasformata in qualcosa di molto più sofisticato: nel giro di una sola generazione si passa da una coupé con carrozzeria in vetroresina e V8 anteriore ad una supercar moderna, con ammortizzatori a controllo elettronico che lavorano su sospensioni a doppi quadrilateri in alluminio, motore V8 posteriore-centrale di nuova concezione e una cifra stilistica più affilata, di gusto esotico. Alle tante innovazioni nella prima metà del 2023 se ne aggiunge una nuova, altrettanto dirompente: l'introduzione della prima Corvette elettrificata della storia, la E-Ray. In occasione della sua introduzione sul mercato italiano, tramite l'unico importatore ufficiale Cavauto, abbiamo potuto saggiarne le qualità: ecco come è andata.
1 Ibrida
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Ebbene sì, anche la sportiva a stelle e strisce per eccellenza si è concessa una variante elettrificata. Una scelta che tuttavia non nasce nell'ottica di una riduzione dei consumi, quanto piuttosto nell'ulteriore incremento delle prestazioni, nonché di un miglioramento della fruibilità nella guida quotidiana. Con "motore ibrido" in quel di Bowling Green intendono infatti l'adozione di un assale anteriore mosso da un motore elettrico totalmente scollegato dal resto della vettura, alimentato da un pacco batterie sito nel tunnel centrale. Un "boost" a elettroni, quindi, non ricaricabile esternamente ma solo con recupero dell'energia in frenata e rilascio. Così, siamo al cospetto della prima Corvette a trazione integrale, probabilmente la più vicina al concetto di Gran Turismo sportiva in settant'anni di storia. Perché oltre al notevole incremento prestazionale comportato, con la componente ibrida che contribuisce alla buona causa della potenza massima apportando ulteriori 161 Cv, l'introduzione di un assale anteriore elettrico rende la Corvette più comoda e gestibile anche nella guida di tutti i giorni. Da un lato, con la modalità Stealth è possibile uscire dal proprio vialetto di casa tenendo spento il chiassoso motore V8, dall'altro durante le partenze e ripartenze nel traffico quotidiano la marcia diventa molto più fluida e quindi confortevole rispetto all'analoga vettura con il solo motore a benzina. E tra le curve diventa anche più docile e gestibile, concedendo di affondare il pedale del gas qualche istante prima rispetto ad una normale Stingray, con l'anteriore che si "aggrappa" all'asfalto garantendo una trazione maggiore. Di contro, il peso già non troppo contenuto del modello di derivazione cresce ulteriormente fino a superare la soglia dei 1.830 kg in ordine di marcia. E per questo Corvette offre già di serie un impianto frenante carboceramico firmato Brembo, che sarebbe disponibile solo come optional sulla normale Stingray.
2 V8 protagonista
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La componente ibrida è quindi presente e tiene a ricordarlo anche nel sound, con l'amplificazione del rumore del suo rotore in cabina, ma non ruba affatto la scena al vero protagonista dell'esperienza di guida della Corvette. Che non serve nemmeno specificare essere il suo motore V8, dalla cilindrata vecchia scuola di 6.2 litri perché come si dice dalle sue parti "there's no replacement for displacement", non c'è altra soluzione alla (grande) cubatura. Rigorosamente aspirato e con distribuzione ad aste e bilancieri, al volante rapisce con un crescendo inebriante fino a quota 6.600 giri, valore che suona piuttosto basso ai nostri occhi europei abituati da una vita ai doppi alberi a camme in testa, ma che risulta coerente alla sua essenza di vero V8 americano. La potenza è poderosa già ben prima della linea rossa, e il rombo, rauco e gutturale, cresce fino a far tremare le pareti delle gallerie. Quanto a prestazioni, General Motors dichiara una potenza massima di 502 cavalli a 6.450 giri per il solo V8 termico, che diventano complessivamente 655 grazie al contributo della componente ibrida. Che aiuta anche a ridurre il tempo richiesto per passare da 0 a 100 km/h, accelerazione coperta in soli 2,9 secondi. Quanto a coppia, si registra un apporto di 637 Nm dai 5.150 giri, ai quali si sommano i 165 Nm del motore elettrico.
3 Affilata
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Lo schema tecnico è quello di una vera e propria supercar, e lo stesso è avvenuto anche all'aspetto estetico. La nuova cifra stilistica punta su linee molto scolpite, taglienti, che si avvicinano maggiormente anche al gusto europeo e donano un'aura esotica alla Corvette. Al punto che per strada cattura gli sguardi come poche altre vetture, specialmente se verniciata di una tinta vivace come il Rapid Blue della vettura protagonista del nostro test. Resta comunque immediatamente riconoscibile come Corvette, nonostante lo spostamento del motore in posizione posteriore-centrale abbia imposto un totale stravolgimento delle proporzioni. Ora le fiancate sono dominate da enormi prese d'aria per alimentare l'assetato V8, e il classico "cofanone" lungo delle vecchie generazioni lascia spazio a una gestione degli sbalzi più generosa verso il posteriore. I più attenti tra gli intenditori di Corvette avranno subito notato le differenze estetiche caratteristiche della versione E-Ray. Anzitutto, l'adozione dei passaruota allargati come quelli della Z06, che consentono di montare al posteriore dei giganteschi pneumatici 345/25 R21, abbinati all'anteriore a dei 275/30 su cerchi da 20 pollici. Che nel caso di questo specifico esemplare sono persino in carbonio, un vero sfizio che però si fa pagare caro al configuratore, e nell'uso reale comporta qualche accortezza in più, perché un malaugurato impatto con un marciapiede avrebbe conseguenze molto costose. Tra le caratterizzazioni estetiche, anche diversi elementi esterni verniciati del colore della carrozzeria, soluzione pensata per enfatizzare l'anima più elegante e da gran turismo della versione E-Ray.
4Cabina di comando
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Se fuori le forme sono affilate e a tratti anche esotiche, l'abitacolo ricorda subito le proprie radici americane. Si tratta infatti di un vero e proprio centro di comando che "avvolge" il conducente, con una logica di impostazione abbastanza diversa rispetto alle sportive prodotte da questa parte dell'Atlantico. La seduta è piuttosto alta e il volante ha razze rivolte verso il basso, mentre la plancia ravvicinata mette a disposizione una lunga striscia di comandi fisici. A onor del vero, quella ritratta in questi scatti è la conformazione uscente dell'abitacolo, perché le vetture ordinate d'ora in avanti saranno contraddistinte dalla versione ristilizzata della plancia, che abbandona totalmente il tunnel di pulsanti in favore di una conformazione più convenzionale. Tutto è rivolto direttamente al conducente e disponibile a portata di mano, anche il selettore delle modalità di guida, che consente di selezionare già a vettura spenta la modalità Stealth per la partenza in elettrico, e una volta in moto di scegliere tra la "Tour" per la guida su strada, le più prestanti "Sport" e "Track" o un'interfaccia con più parametri personalizzabili. Sul piano tecnologico, l'abitacolo della Corvette E-Ray presenta un display infotainment da 8" compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, piuttosto intuitivo nell'utilizzo, ma con grafiche e risoluzione che meriterebbero un aggiornamento.
5 Comfort
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Molte note di merito vanno invece spese riguardo il comfort della cabina, che si è dimostrata perfettamente compatibile anche con un lungo viaggio "on the road". E questo soprattutto con i sedili di serie Competition, mentre i GT2 montati sulla vettura sacrificano qualcosa in termini di comodità in favore di una maggiore capacità contenitiva. Ma a vantaggio del conducente restano altre piccole chicche, come un impianto di aria condizionata davvero potente e un ottimo stereo firmato Bose. E in più, trattandosi di una Corvette, non poteva non avere il tetto apribile. Anche nel caso della versione coupé, infatti, questo può comunque essere aperto con facilità, girando tre semplici ganci in abitacolo per trasformarla in una vettura "targa".
6Emozioni forti
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L'anima della Corvette C8 E-Ray è quindi quella di una gran turismo ad elevate prestazioni, con un grado di sofisticazione assolutamente inedito per il modello. Finezze tecniche che non prendono però il sopravvento rispetto ai tratti fondamentali della vettura, ma che piuttosto affinano aspetti come la fruibilità nella guida quotidiana ed una maggiore precisione tra le curve. Terreno dove la E-Ray si districa piuttosto agilmente, anzitutto proprio grazie all'elevato grip ed alla trazione integrale che consentono di affondare il gas con disinvoltura. Così su una strada tortuosa risulta agile e direzionale in maniera sorprendente tenuto conto della stazza, inserendosi bene in ingresso curva grazie anche all'efficace sterzo, con un giusto peso e un buon mordente, anche se non estremamente comunicativo. Poi in uscita la grande trazione consente di affondare presto e allungare, accompagnati dalla sinfonia del V8 e soprattutto dal rapido cambio doppia frizione, unità a otto rapporti della Tremec che "lancia" una marcia dopo l'altra in maniera istantanea quando si spalanca il gas. L'accelerazione così è qualcosa di poderoso, muscoloso, accompagnata da una lieve vibrazione e da un sound che a pedale affondato inebriano con un gusto dal sapore vecchio stile. Una gran turismo quindi, sì, ma con tante frecce al suo arco per regalare le emozioni forti che tutti ci aspetteremmo da un V8 aspirato di simile cubatura.
7Viaggiatrice
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Non serve necessariamente continuare a "tirarle il collo" per godersela. Anzi, la E-Ray si presta volentieri anche alle andature tranquille, dove perde quella risposta un po' brusca in partenza della Stingray a trazione posteriore. Sorprendente il comfort in abitacolo, che mette in luce la sua anima yankee, strizzando l'occhio eventualmente anche ai lunghi viaggi su strada. Le sospensioni a controllo elettronico filtrano bene le asperità, soprattutto alle andature sostenute, e una volta fatta l'abitudine con la seduta un po' alta e la plancia ravvicinata si possono macinare chilometri in scioltezza. Certo, va tenuto conto che lei nasce dove la benzina costa l'equivalente di 0,75 euro al litro, e quindi un'eventuale avventura on the road non avrebbe un costo irrisorio. In questo senso un piccolo aiuto arriva dal V8, che alle andature costanti può smettere di inviare benzina a quattro cilindri per migliorare le percorrenze, ma i consumi non risultano comunque irrisori. Alle andature regolari abbiamo registrato consumi nell'ordine dei 12 litri per 100 chilometri, valore tutto sommato non estremo per la categoria, mentre chiaramente in un percorso più "movimentato" l'asticella dei consumi si è alzata verso una media complessiva di 15-16 l/100 km.
8Prezzi
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La Corvette è praticamente la "Porsche 911 americana", nel senso che è l'altra coupé sportiva ad elevate prestazioni prodotta costantemente in grande serie. Basti pensare che dallo storico stabilimento di Bowling Green, in Kentucky, ne escono circa 200 al giorno, e nel solo 2024 ne sono stati prodotti ben 42.930 esemplari. Questo consente di poter godere di economie di scala significative, a vantaggio anche del prezzo di listino. Ciò vale prevalentemente per la versione Stingray, che presso l'importatore ufficiale Cavauto è proposta a partire da 108.000 euro, mentre la E-Ray, per via dell'aggiunta dello schema ibrido e anche per la ricca dotazione di serie (freni carboceramici, sospensioni adattive Magnaride, tetto in carbonio...) parte da 174.900 euro. Sul piano economico, però, una piccola consolazione: in diverse regioni la E-Ray nei primi anni è esente da bollo e superbollo in quanto omologata come veicolo ad alimentazione ibrida.
9 Pregi e difetti
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Di seguito, pregi e difetti riscontrati nel corso del nostro test della Corvette E-Ray:
Pregi:
- Emozioni: l'esperienza di guida è qualcosa di puramente emotivo
- Motore-cambio: il V8 ha un'erogazione possente e una progressione inebriante, aiutato da un cambio a doppia frizione che è un vero coltellino svizzero
- Comfort: si viaggia sorprendentemente comodi, al punto che si potrebbe partire per un'avventura on the road senza grandi compromessi. Ben assorbite le asperità dell'asfalto, specie in velocità, e l'abitacolo è un posto piacevole in cui spendere del tempo. Soprattutto a tetto aperto
Difetti:
- Volante: ha una forma peculiare, con razze molto basse, e questo porta a un'impugnatura meno intuitiva. Scomodi alcuni comandi fisici
- Differenza di prezzo: rispetto alla normale Stingray costa quasi 67.000 euro in più. A far lievitare il listino non è solamente la presenza della componente ibrida, ma anche la ricca dotazione di serie, infarcita di "chicche" che sarebbero optional sulla versione d'accesso
Scheda tecnica
Corvette E-Ray
| Powertrain | 6.2 V8 ibrido |
| Potenza motore termico | 502 Cv a 6.450 giri |
| Coppia motore termico | 637 Nm a 5.150 giri |
| Potenza motore elettrico | 161 Cv |
| Coppia motore elettrico | 165 Nm |
| Potenza complessiva | 655 Cv |
| Accelerazione 0-100 km/h | 2,9 secondi |
| Velocità massima | 294 km/h |
| Cambio | Doppia frizione 8 rapporti |
| Trazione | Integrale |
| Lunghezza | 473 cm |
| Larghezza | 202 cm |
| Altezza | 124 cm |
| Passo | 272 cm |
| Peso in ordine di marcia | 1.832 kg |
| Bagagliaio | 355 litri (ant+post) |
| Pneumatici anteriori | 275/30 R 20 |
| Pneumatici posteriori | 345/25 R 21 |
| Batteria | 1,9 kWh |
| Freni anteriori | Dischi carboceramici autoventilati da 398 × 38 |
| Freni anteriori | Dischi carboceramici autoventilati da 391 × 34 |
| Prezzo | 174.900 euro |












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