Il racconto di Joe Cole: "Mourinho ci disse che eravamo idioti e vigliacchi"

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"Quel giorno sembravamo tanti condannati a morte". Cole però poi elogia il suo ex allenatore: "Mourinho sapeva quando abbatterti e quando rialzarti. E ci allenava come nessun altro"

Alessandro Stella

Nel bene o nel male, spesso contemporaneamente, Jose Mourinho è un allenatore che ha sempre lasciato un ricordo nitido nei suoi giocatori. E c'è chi, come Joe Cole, a distanza di 20 anni ricorda ancora come se fosse ieri una delle tante sfuriate del tecnico portoghese. L'ex centrocampista inglese e lo Special One si sono incrociati al Chelsea tra il 2004 e il 2007, vincendo 6 titoli.

Nel 2005, dopo la gara di andata degli ottavi di Champions League, persa 2-1 dai Blues contro il Barcellona, Mourinho è stato protagonista di un pesante attacco contro la sua squadra. "Urlava in perfetto inglese: 'Idioti! Non avete pal**, siete dei vigliacchi. Era il vostro primo grande test e l'avete fallito. Siete andati al Camp Nou e vi siete nascosti. Avete zero coraggio", racconta Cole nella sua autobiografia, "Luxury Player", uscita in questi giorni.

Cole ricorda la sfuriata di Mourinho al Chelsea

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L'ira del portoghese, secondo il racconto di Cole, non ha risparmiato nemmeno giocatori importanti: "Si è scagliato contro Peter Cech, John Terry, Frank Lampard. Ha detto loro che Eto'o e Deco li avevano annientati in campo. José imprecava con rabbia, disprezzo e delusione. Era come essere in una stanza piena di condannati che attendono il loro turno. Nessuno in quel momento osava nemmeno schiarirsi la voce".

Il centrocampista poi prosegue, sottolineando come ha vissuto personalmente quel momento: "Pensavo: sta dando a ciascuno di loro venti secondi di critiche. Ora devo solo aspettare che sia il mio turno . Dovranno tirarmi su da terra". E invece Mourinho ha risparmiato Cole: "Mi sono sentito come un uomo bendato di fronte a un plotone di esecuzione, salvato però dalla morte all'ultimo secondo".

"Al ritorno abbiamo ribaltato il match, José mentalmente ti rendeva più forte"

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Ma quella pesante strigliata è servita ai giocatori del Chelsea per trovare la giusta mentalità. E infatti al ritorno i londinesi hanno ribaltato la sfida qualificandosi ai quarti di finale. "José voleva aggressività e pressione, e le ha ottenute . Al ritorno stavamo vincendo 3-0 prima ancora che il Barcellona entrasse in partita. Mourinho sapeva quando abbatterti e quando rialzarti. Quella sera, dopo il fischio finale, venne da me, mi abbracciò e gridò ai tifosi: 'Joe Cole! Abbiamo vinto grazie a lui!'. Era il suo modo di dire che mi aveva perdonato, e sentivo che lo aveva fatto".

Infine Cole conclude, evidenziando l'importanza che ha avuto per lui Mourinho: "Ci allenava come nessun altro. Tutto si faceva con la palla e senza interruzioni. Ti chiedeva di pensare mentre giocavi. Un giorno ero stufo di lui e volevo andarmene. Ma il presidente Roman Abramovich mi ha convinto a restare con poche parole: 'Porta pazienza Joe. Mourinho a volte corre troppo tra il cuore e la bocca'. Fisicamente era estenuante, ma mentalmente ti rendeva più forte".

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