Civ 2025: Delbianco show a Misano, Pirro due volte ko. Campionato chiuso?

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Nel quarto round del Civ 2025 a Misano Adriatico, Delbianco approfitta del ritiro di Pirro in Superbike, Mantovani dà spettacolo nella 600 Supersport NG, piegando Ottaviani, Ruda firma due vittorie in Moto3, Galiuto vola basso in Pre Moto 3 e Ieraci si difende dagli attacchi di Sorrenti nella Sport Bike

Riccardo Piergentili

27 luglio - 21:41 - MISANO ADRIATICO

La notte che non c’è stata. Ma che ha lasciato il segno. Nel quarto round del Civ 2025 la protagonista inattesa è stata la pioggia, che ha rovinato la festa più attesa dell’anno: la Racing Night. Misano Adriatico si era preparata alla magia, con moto illuminate, fari accesi, paracadutisti in picchiata e un’atmosfera da evento mondiale. Doveva essere il picco scenico della stagione. Ma il cielo ha deciso diversamente. La notte si è spenta prima ancora di accendersi, e le gare della Supersport 600 NG e della Superbike/Production Bike sono state rimandate alla domenica mattina. Un colpo basso per gli organizzatori e per il pubblico… che però non si è tirato indietro. Nonostante lo spettacolo principale fosse sfumato, i tifosi hanno invaso pit lane e paddock, trasformando la delusione in presenza, partecipazione, calore. Il Civ resta un campionato a porte aperte, dove l’accessibilità è reale: il pubblico può camminare tra i box, avvicinarsi ai piloti, respirare la corsa da dentro. Questo, unito alla magia delle notti in riviera, ha fatto sì che l’evento non naufragasse. Anzi. È diventato una festa diversa dal previsto, ma comunque memorabile. E in mezzo a tutto questo, la pista ha parlato. Il quarto round ha segnato un momento chiave, soprattutto nella classe regina, la Superbike, dove il campionato ha cambiato volto. Le rivincite sono andate in scena. E i piloti che sbagliano raramente, questa volta, non hanno sbagliato affatto.

Superbike: il Re è scivolato

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Misano Adriatico è, da sempre, la pista di Michele Pirro e della Ducati. È qui che il collaudatore MotoGP ha contribuito allo sviluppo della Panigale V4 R. Ed è qui che, in passato, ha dominato tante gare con la naturalezza di chi conosce ogni centimetro dell’asfalto. Questa volta, però, qualcosa è andato storto. Pirro non è mai riuscito a essere protagonista. Ha provato a lottare, a difendere quel numero uno sulla carena con grinta e orgoglio, ma era evidente che non fosse in condizione di farlo. È finito a terra in entrambe le gare. Delbianco, al contrario, ha approfittato del doppio KO del rivale e ha messo in scena una doppietta da manuale. Ha guidato la Yamaha YZF-R1 con disarmante facilità: traiettorie pulite, curvando con naturalezza. Micidiale in staccata, fulmineo nei cambi di direzione. Solo Gabriele Giannini, in Gara 2, ha provato a infastidirlo. Con una Honda Fireblade che continua a crescere, ha tentato il sorpasso. Ma dopo due brutte perdite di aderenza ha dovuto alzare bandiera bianca. Sorprendente anche la prestazione di Lorenzo Baldassarri. In “prestito” dalla MotoE, ha corso con una Ducati Panigale V4 R praticamente di serie, addirittura con carene in plastica! Eppure, pur essendo iscritto nella categoria Production Bike, è riuscito a chiudere secondo tra le Superbike in Gara 1 e quarto in Gara 2. Senza quella perdita di aderenza finale, avrebbe potuto salire di nuovo sul podio...

Supersport 600 NG: Mantovani, che spettacolo!

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Se avesse corso anche il terzo round di Vallelunga, oggi Andrea Mantovani sarebbe pienamente in corsa per il titolo. Invece è terzo in classifica, nonostante una doppietta spettacolare a Misano. Una prestazione che ha fatto ricredere chi lo dava ormai come un pilota senza più nulla da dire. Molti aspettano una sua vittoria non solo per i punti, ma per le conferenze stampa che seguono: un irresistibile mix di tecnica, ironia e quella punta di veleno, mai letale ma sempre pungente. A Misano è successo qualcosa di magico: Mantovani ha ripreso a danzare da una curva all’altra, guidando con naturalezza anche in perdita d’aderenza, come se fosse tornato ai tempi migliori. Dall’altra parte del box ideale, Luca Ottaviani, attuale leader della classifica, ha ammesso di aver avuto problemi di grip, dichiarando di aver dovuto “remare” per restare in piedi mentre cercava di tenere il passo di Andrea. In entrambe le gare ha rischiato grosso, e questo rende ancora più chiara la portata dell’impresa di Mantovani. Ma la verità è che, per quanto spettacolare, Andrea resterà l’outsider di lusso. La sfida per il titolo sembra ancora una questione a due: Ottaviani contro Xavier Artigas. A Misano, lo spagnolo ha provato ad approfittare delle difficoltà di Ottaviani, ma Luca ha risposto da campione: pur non essendo al meglio, ha fatto capire ad Artigas che per batterlo non basta il compitino perfetto. Serve qualcosa di straordinario. E forse nemmeno quello.

Moto 3: uno spagnolo in fuga

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A Misano, Marcos Ruda ha fatto la cosa più difficile che esista in Moto 3: andare in fuga. Una doppietta senza sbavature, 164 punti in classifica e un vantaggio di 31 lunghezze su Elia Bartolini, che pure non ha mai sbagliato un colpo. Sempre sul podio, sempre in partita. Ma mai davvero vicino. Il motivo? Elia sta sviluppando una moto inedita. E si sa: quando mancano le certezze tecniche, anche ciò che potrebbe essere facile diventa difficile. Eppure Bartolini è cambiato. È maturato. In passato, pur di vincere, avrebbe probabilmente buttato tutto per terra: punti, moto, fiducia e dati. Oggi no. Ha raccolto, ha gestito, ha pensato a lungo termine. Terzo in classifica è Valentino Sponga, a -50 da Ruda. Virtualmente ancora in corsa per il titolo, sì. Ma se lo spagnolo continuerà a guidare come ha fatto a Misano, quei cinquanta punti peseranno come macigni. Di fatto, il campionato Moto 3 ha ora un favorito chiaro: Ruda, preciso, metodico, aggressivo quando serve, chirurgico quando conta. Ma non è ancora finita. Molto dipenderà da quanto crescerà la moto di Bartolini, che ha il talento per riaprire tutto. Elia, nel corpo a corpo, ha pochi rivali: se a Imola e al Mugello riuscirà a restare nella scia di Marcos, allora sì, potremo davvero parlare di lotta per il titolo. Per ora, Ruda scappa. Ma il finale è ancora tutto da scrivere.

Pre Moto 3: la miglior difesa è la costanza!

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Alessandro Davide Aguilar Carballo in gara 1 e Martin Alberto Galiuto in gara 2. Due gare, due vincitori diversi, con Pritelli a guardare lo spettacolo dalla prima fila del teatro. Lorenzo è giovanissimo ma ha già una visione della gara incredibile. Rischia solo quando serve, gareggia pensado alla vittoria del campionato, che comanda. Non è affatto lento, perché nel 2025 ha collezionato tre vittorie (due al debutto, a Misano, e una a Vallelunga) ma, fatto determinante, nessuno zero. Inoltre, Pritelli è sempre nelle posizioni di vertice e questo mette pressione agli avversari, che sanno che vincere a volte non basta. Morale della favola, Aguilar Carballo è a 49 punti da Lorenzo; Galiuto è a -58. Con due round (quattro gare) ancora da disputare non c’è da stare tranquilli ma, guardando la situazione dal punto di vista degli inseguitori, neppure allegri, perché, da adesso in avanti, se Pritelli non sbaglierà, difficilmente potrà perdere il titolo. E fino a ora, Lorenzo non ha sbagliato...

Sport Bike: Sorrenti sorprende, Ieraci risponde

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A Misano, nella classe Sport Bike, è successo tutto quello che si può desiderare da una categoria giovane, combattuta e imprevedibile: una vittoria inaspettata, una classifica che resta corta, e tanti segnali di talento. In Gara 1 ha brillato Mattia Sorrenti. Un successo costruito con lucidità, determinazione e intelligenza tattica. Mattia ha saputo restare in testa per quasi tutta la gara, difendendosi nei momenti chiave, soprattutto contro un Bruno Ieraci che, pur partendo dalla pole, ha chiuso terzo. In mezzo a loro, un costante e maturo Gabriele Mastroluca, secondo al traguardo. Ma i veri riflettori erano puntati su Sorrenti: giovane, veloce e con una gestione mentale che ha stupito tutti. In gara 2, però, la storia è cambiata. Perché Bruno Ieraci, il nome più pesante della categoria, ha deciso di ricordare a tutti perché, dopo aver girato il mondo, è considerato il punto di riferimento della classe. Ha preso il comando e ha dominato, girando fortissimo e senza commettere errori, anche con la pressione alle spalle. Dietro di lui Sorrenti, staccato di quasi due due secondi.

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