"Ci hanno chiamati mafiosi": quando il Bernabeu vuoto divenne una corrida per il Napoli

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serie a noir

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Nel 1987 gli azzurri beccano in Coppa dei Campioni il Real Madrid col Bernabeu squalificato. Un vantaggio? Non proprio...

Furio Zara

Collaboratore

25 dicembre - 14:35 - MILANO

In quel tempo lontano il tabellone della Coppa dei Campioni si definiva in maniera integrale. Non esistevano le teste di serie. Era un lancio di dadi, né più e né meno. Ammesso alla competizione era il solo club vincitore del campionato a cui partecipava. L’edizione del 1987-88 contemplava 32 squadre partecipanti. 31 avevano cucito il rispettivo scudetto sul petto, mentre il 32° posto spettava di diritto alla squadra vincitrice dell’anno precedente, in questo caso specifico il Porto. A rappresentare l’Italia c’era il Napoli di Maradona - e Careca e Giordano e Bagni e Bruscolotti - che aveva appena conquistato il primo storico scudetto della sua storia. Enorme fu la sorpresa - e molte le maledizioni in lingua partenopea - quando il sorteggio seguì il ghiribizzo dello sberleffo. Dall’urna uscì il Real Madrid, il peggior avversario che potesse capitare. 

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