Chivu: "Gasp è un modello, ma dobbiamo provare a colpire i punti deboli della Roma"

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"Giallorossi equilibrati, va capito dove possono concederci qualcosa. Gioca Sommer, Pio sa che la pressione fa parte del gioco"

Dal nostro inviato Filippo Conticello

17 ottobre - 14:46 - APPIANO GENTILE (COMO)

Di ritorno nella vecchia casa in cui è entrato ragazzo nel 2003, l’uomo Cristian Chivu cerca conferma della nuova maturità da allenatore con ambizione di vertice: dopo 5 vittorie filate, l’Inter va nella Capitale contro la Roma capolista di Gasp, altro ex ma assai più controverso del tecnico romeno. Il fatto che arrivi dopo la sosta, con Thuram infortunato e Lautaro come al solito catapultato dall’altro lato del mondo, aggiunge dubbi: "Sono tornati tutti sani e senza problemi, qualcuno ha accumulato 180’, ma ha avuto anche modo di riposarsi: li abbiamo gestiti per averli a meglio nel fisico e nella testa. Mi aspetto di ripartire dalla prestazione fatta contro la Cremonese: serve continuità senza fare passi indietro. Ogni partita è importante, indipendentemente dal nome dell’avversario: dobbiamo pensare a noi stessi, alla voglia di essere dominanti e rimanere aggrappati su tutti i fronti perché possiamo farlo", ha detto Chivu. Il resto, invece, è un approfondimento sui rivali e il loro tecnico che ha conosciuto da giocatore: "Della Roma mi piace la continuità con quanto fatto da Ranieri e il fatto che Gasperini abbia aggiunto la marcatura a uomo: la squadra ha trovato il giusto equilibrio, viene a prenderti con coraggio e determinazione, ma sa difendere con blocco basso e con un portiere molto forte. Bisogna capire dove può concedere qualcosa e lì colpire. Gasp mi aveva impressionato già in quelle cinque partite insieme e poi tutto è stato confermato a Bergamo: è stato un innovatore, il calcio italiano ha capito che poteva seguirlo. Ricordo anche la preparazione che mi aveva fatto stare bene: questo suo modo di interpretare il calcio, fatto di coraggio e innovazione, ha avuto successo a livello internazionale. Anche io cerco di prendere propri spunti perché bisogna rubare dai più bravi e Gasp lo è". 

PIO E NOSTALGIA

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Giocherà Sommer e, in un attacco senza Thuram, Chivu cerca l’incastro giusto: "Ho tre attaccanti bravi a interpretare il ruolo a prescindere e a improvvisare se serve". Uno, Pio, reduce dal primo gol azzurro, è particolarmente "esposto" e a lui si è rivolto il tecnico romeno con parole da papà: "Gli do consigli in privato, sa che la pressione fa parte del gioco, semmai a me dà fastidio quando si fanno confronti che non hanno senso. Pio bisogna prenderlo con le buone ma anche con le cattive, deve adattarsi alle richieste del club e del calcio mondiale perché è un profilo internazionale, apprezzato ovunque. È un ragazzo giovane, in due mesi gli è cambiata la vita, ma è quello che voleva: è salito sul palco e deve imparare a ballare e imparare anche a sbagliare…". Per chiudere, un po’ di sana nostalgia prima di salire sul volo verso la Capitale: "A Roma sono arrivato a 22 anni, nel campionato migliore del mondo, partendo con Capello. Mi sono innamorato dell’Italia e 22 anni dopo sono ancora qua: ringrazio questo Paese per come mi ha accolto, lì sono cresciuto come atleta e come uomo".

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