Kompany, Gundogan per la Blue Moon, Robson e Keane per i Red Devils: capitani differenti, ma iconici e decisivi per le due squadre
Samuele Amato Redattore
13 settembre 2025 (modifica il 13 settembre 2025 | 19:02)

L'azzurro celeste e il rosso fuoco, colori agli antipodi che riflettono il carattere bipolare di una metropoli nel nord dell'Inghilterra. Nella moderna città multiculturale di Manchester, City e United si dividono il palco sportivo in uno dei derby più iconici della storia del calcio. Una rivalità molto sentita dai mancuniani della Blue Moon e dei Red Devils e che anche in campo non ha mai deluso le aspettative.
Sul rettangolo di gioco, i giocatori di ambo le parti hanno incarnato al meglio i valori del proprio club e questa alterità con l'altro lato della città. Il derby di Manchester è sempre stato teatro di dure battaglie che hanno infiammato la Premier League, risultando decisive pure per il titolo. Tra gli attori principali che hanno inciso negli incroci cittadini ci sono anche i capitani di Manchester City e Manchester United: vere e proprie leggende del campionato inglese, fieri difensori della maglia che hanno indossato. In vista del match di domenica 14 settembre, sembra doveroso ricordare alcune di queste icone che hanno inciso nei derby, nella speranza che quelli futuri possano vedere altrettante stelle e bandiere dei due club.
Il capitano della rinascita e il più longevo del City: Vincent Kompany
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Per la Blue Moon, il capitano simbolo della rinascita degli anni Dieci è Vincent Kompany. Arrivato nel 2009 al City, il difensore belga ne è stato il capitano dal 2011 al 2019, diventando il più longevo del club (superando Tony Book, il quale ha indossato la fascia dal 1967 al 1974). L'attuale allenatore del Bayern Monaco è stato uno dei pilastri su cui il Manchester City ha costruito la recente storia vincente.
Lo stesso Kompany ha difeso i colori dei Citizens nei derby - in uno dei quali è stato assoluto protagonista. Alla prima stagione da capitano (2011-12), la terzultima giornata di Premier si gioca all'Etihad Stadium. Quel lato "celeste" della città sente il momento: una vittoria avrebbe proiettato gli uomini di Roberto Mancini in una posizione favorevole per il rush finale al titolo, proprio contro i rivali in rosso. E alla fine, la partita viene decisa dall'uomo che avrebbe indossato quei colori come una seconda pelle.
Nei minuti di recupero del primo tempo, il mancino di David Silva trova lo stacco aereo e imperioso del capitano Vincent Kompany. Un match combattutissimo, sporco e acceso e che vede anche un confronto animato tra Ferguson e Mancini - con l'ex-Inter che usa tutta la sua italianità (i gesti) per rispondere ad una leggenda come il tecnico dei Red Devils. Ma che finirà proprio con l'1 a 0 siglato dal belga. La fine del campionato è storia: con quel gol al 94esimo di Sergio Auguero. Dopo 44 anni, i Citizens sono campioni d'Inghilterra.
Il primo uomo dello United di Ferguson: Bryan Robson, Capitan Marvel
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Da una parte all'altra. Se il Manchester City è ritornato protagonista negli anni del Terzo Millennio, il Manchester United è stato il club che più di tutti - al pari del Liverpool - ha dominato la scena dell'ultima parte del secolo scorso. La leggendaria era di Sir Alex Ferguson iniziata nel 1986 e finita nel 2013 con 49 titoli vinti che rendono il manager e allenatore più vincente della storia del calcio.
Il primo capitano di questa storia è stato Bryan Robson. Il centrocampista britannico è anche quello che ha indossato più a lungo la fascia dei Red Devils, dal 1982 al 1994. La sua forte personalità lo ha reso subito un pilastro dello United nell'anno del suo arrivo, quando in panchina sedeva Ron Atkinson - diventando un punto di riferimento anche negli anni successivi. Infatti, Robson - presto chiamato Capitan Marvelproprio per il suo agonismo e la sua dote da leader - è stato anche l'uomo che ha segnato il passaggio dei mancuniani in rosso tra due epoche, portandoli alla guida della leggendaria prima gestione di Alex Ferguson.
Robbo (altro soprannome per il centrocampista) ha indossato la maglia del Manchester United in 21 derby contro il Manchester City, arrivando a segnare due reti in due incroci. Il primo nel 3 a 0 a casa dei Citizens nel 14 settembre 1985, il secondo nel 2 a 0 all'Old Trafford nella partita del 7 marzo 1987. Bryan Robson incarnò alla perfezione il carattere dei Red Devils, diventando di ispirazione per gli anni a venire. Da capitano, è riuscito ad alzare 13 trofei: due Premier League, tre FA Cup, due Coppe di lega (odierna Carabao Cup), quattro Community Shield, una Coppa delle Coppe (nella finale contro il Barcellona a Rotterdam nel '91) ed una Supercoppa Europea.
Roy Keane: il generale di ferro nei derby di Manchester tra City e United
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Ci sono altri due capitani nella storia dei derby tra Manchester City e Manchester United che hanno giocato un ruolo fondamentale. Partendo dai Red Devils, è impossibile non pensare a Roy Keane. L'irlandese è stato il capitano più vincente del club mancuniano in rosso ed ha messo in campo tutto il senso di appartenenza. Leader dal carattere duro e certamente poco simpatico: ma riusciva ad essere un fattore determinante per la propria squadra.
Nei derby poi non ha mai smesso di lottare: un generale in campo e che non ha mai nascosto il suo astio per i rivali del City. Il temperamento di Keane è sempre stato un fattore e gli avversari ne dovevano tenere conto. Una delle sue immagini più iconiche, ma anche spiacevoli, è stata la rivalità con Alfe-Inge Haaland, padre di Erling.
I due sono stati protagonisti di due scontri di gioco: il primo nel '97 che ha portato alla rottura del legamento crociato di Keane, con il mediano rivale (che giocava ancora nel Leeds) che lo accusava di simulare mentre era a terra dolorante; il secondo è il gesto vendicativo del capitano dei Red Devils, in un derby del 2001, che è entrato a gamba tesa sul ginocchio di Haaland, causandogli un grave infortunio da cui non recupererà mai del tutto.
Nonostante questo carattere così rude, Keane è diventato un simbolo del Manchester United - ed una vera e propria icona anti City. Inoltre, con la maglia Red Devils mette in bacheca sette campionati, quattro FA Cup, quattro Community Shield, ma soprattutto una Champions League nel '98-'99 ed una Coppa Intercontinentale.
Manchester City-United in FA Cup: Gundogan si prende un tassello del treble
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Di tutt'altra pasta è stato il capitano del Manchester City nella sola stagione 2022-2023. In quell'annata a guidare la Blue Moon è stato Ilkay Gundogan, che ha ereditato la fascia da un senatore come Fernandinho. Il tedesco sarà una pedina fondamentale del gioco di Pep Guardiola: visione di gioco, leader silenzioso ma anche carismatico, tecnica sopraffina. Il tutto a servizio della squadra.
Proprio in quella stagione, i mancuniani celesti raggiungeranno il treble: la Premier League, la coppa nazionale e la prima Champions League. Proprio in finale di FA Cup si tiene il derby di Manchester tra City e United, in cui Gundogan è il protagonista assoluto. Il capitano apre il match con una rete al primo minuto di gioco. Un tiro al volo sensazionale che fa esplodere la festa dei Citizens.
Quella finale vede anche il capitano dei Red Devils, Bruno Fernandes, segnare e mettere tutto in parità dal dischetto. Ma quelli che saranno i campioni d'Europa pochi giorni dopo hanno altri piani. Al 51esimo minuto una palla morbida messa da De Bruyne al limite dell'area di rigore viene raccolta dal sinistro smorzato dello stesso Gundogan: esce un tiro al volo che rimbalza più volte a terra e inganna difesa e portiere avversari. Il capitano del Manchester City segna la doppietta che condanna lo United e mette le basi per il triplete.