I Reds già campioni d'Inghilterra vanno sotto già dopo tre minuti, provano a riaprire la sfida all'85' ma alla fine cedono: l'attaccante, migliore in campo, sigilla nel recupero il 3-1 dei Blues che agganciano il Newcastle al quarto posto
dal nostro corrispondente Davide Chinellato
4 maggio - 20:28 - LONDRA
Missione compiuta. Il Chelsea piega 3-1 il Liverpool, alla prima uscita da campione in carica, e aggancia al quarto posto il Newcastle, suo prossimo avversario domenica nello scontro diretto al St. James’ Park che promette di avere un significato importante nella volata per la Champions in cui entrambe sono coinvolte (qui la classifica). Maresca ci arriverà dopo la semifinale di ritorno di Conference League giovedì col Djurgarden (poco più di una formalità, dopo il 4-1 Blues in Svezia), sull’onda di tre vittorie di fila, 6 risultati utili consecutivi e una squadra che sembra nel suo momento migliore di forma. E che ha ritrovato Cole Palmer, che suggella col rigore al 96’ che chiude un digiuno lungo 12 partite di Premier la sua prestazione da migliore in campo. Il Liverpool ha provato a vincere, come dimostrano i cambi di Slot (5 attaccanti in campo nel finale, compreso Federico Chiesa), ma il coro “Champions! Champions!” colonna sonora dei tifosi ospiti ricorda che i Reds la loro missione l’hanno già compiuta.
LE CHIAVI
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I progressi di squadra del Chelsea sono la cosa più positiva per Maresca. Il Liverpool ha preso gol dopo 3’ (Enzo Fernandez, che si conferma il più in forma della squadra), ma non ha fatto una passerella a Stamford Bridge come a inizio partita: ha giocato per rimontare, anche dopo aver concesso malamente il 2-0 a inizio ripresa, con un autogol di Quansah conseguenza di una delle rare ingenuità di Van Dijk di questa stagione. Il gol del capitano Reds che all’85’ rende più interessante il finale di partita è il giusto premio per una squadra che ci ha provato davvero, anche se nel finale ha concesso il rigore del 3-1 con una nuova dormita difensiva. La prestazione del Liverpool rende ancora più importante la vittoria del Chelsea: personalità nel primo tempo, capacità di soffrire nella ripresa, con Maresca che ha fatto i cambi giusti per tenere davanti la sua squadra. Fondamentale aver ritrovato Palmer: il suo digiuno da gol stava diventando un problema, ma oltre al rigore l’uomo di ghiaccio è tornato nel vivo del gioco, coinvolto e bravo nel prendere le decisioni giuste al momento giusto: il palo colpito subito prima del gol di Van Dijk con un diagonale da posizione impossibile è il promemoria non solo di quello che la star dei Blues è stato fino a dicembre, ma anche di quello che può tornare ad essere. Magari già da domenica prossima a Newcastle, in un match che per il Chelsea vale la stagione più della scontata semifinale di ritorno di Conference League.
FRENATA NEWCASTLE
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Un rigore di Alexander Isak all’89’ salva il Newcastle dalla sconfitta a Brighton che avrebbe compromesso la corsa verso la Champions. L’1-1 in casa dei Seagulls è comunque una frenata per Tonali e compagni, che ora sono dietro al Manchester City a quota 63 punti. All’Amex Stadium partita nervosa, aperta dal meraviglioso 1-0 di Minteh al 28’ e proseguita con due rigori prima dati al Newcastle e poi tolti dalla Var, che ha detto la sua anche sul penalty effettivamente concesso (mani di Ayari in barriera su calcio di punizione). Il punto aiuta poco anche il Brighton, che ora ha una lunghezza di ritardo dal Bournemouth nella corsa all’8° posto che dovrebbe significare Conference League, a meno che il Crystal Palace non vinca l’FA Cup. Nelle altre due partite del pomeriggio del 35° turno, Manchester United e Tottenham continuano le loro vite parallele, alternando ai successi europei (entrambe hanno ipotecato la finale di Europa League) a rivedibili prestazioni in Premier. I Red Devils perdono 4-3 in casa del Brentford e allungano a 6 partite la loro striscia senza vittorie in campionato. Il Tottenham fa 1-1 in casa del West Ham, chiudendo la striscia di 3 sconfitte ma portando a 4 quella della partite senza vittorie.