
l'intervista
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Verso il big match: "Nerazzurri rigenerati da Cristian, mentre Antonio fatica coi nuovi. Difficile immaginare se sabato gli azzurri ritroveranno umiltà e coesione. Tra De Bruyne e McTominay convivenza difficile come per Gerrard e Lampard nella mia Inghilterra"
Napoli e Inter si sono incamminate verso la sfida scudetto di sabato al Maradona con l’inno della Champions che ancora risuona nelle orecchie: se per Chivu e compagnia è musica celestiale — e ci mancherebbe, visto il poker di Bruxelles maturato con tanto di turnover massiccio e valso la settima vittoria di fila in stagione —, per Conte e i suoi è un ronzio fastidioso, dopo la notte da incubo a Eindhoven. Per Fabio Capello, che quell’incastro delicatissimo tra campionato e Champions lo conosce alla perfezione — con il Milan nel ‘94 ha vinto scudetto e Coppa, unico a riuscirci in Italia insieme con i nerazzurri Herrera nel ‘65 e Mourinho, tripletista nel 2010 — la coda della Champions può allungarsi fino al faccia a faccia di dopodomani: “Qualcosa ti rimane dentro sempre, la chiave è riuscire a trasformare in energia positiva tutto quello che una partita di Champions così vicina ti lascia. E per il Napoli non sarà facile...”.