Nessuna reazione dei mercati
azionari del Vecchio continente alla decisione della Bce di
lasciare i tassi invariati: le Borse hanno chiuso senza una
direzione precisa, con la peggiore che è stata Madrid in calo
dello 0,7%, seguita da Parigi in ribasso di mezzo punto
percentuale.
                                    
                                       
				   Piazza Affari ha concluso con il marginale ribasso dello
0,09%, sulla parità finale Londra e Francoforte. Tonica
Amsterdam, che ha segnato un aumento dello 0,6%.
                                    
                                       
				   Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è in ribasso: il
differenziale ha concluso la seduta a 75,4 punti base contro i
76,7 dell'avvio, ritoccando ancora i minimi dal 2010. Euro
fiacco contro il dollaro a quota 1,156.
                                    
                                       
				   Nel settore dell'energia prezzo del gas in ampio ribasso sul
mercato di Amsterdam, di riferimento per l'Europa: il future sul
metano con consegna a dicembre ha chiuso in calo del 2,5% a
31,05 euro al Megawattora.
                                    
                                       
				   A Milano tra i titoli principali crollo per Stellantis, che
ha perso l'8,8% finale a 8,85 euro dopo aver toccato un calo
anche del 10%, con il gruppo che ha pagato soprattutto la
previsione di oneri una tantum per la seconda metà dell'anno.
                                    
                                       
				Molto debole inoltre Prysmian, che ha ceduto il 4% a 88 euro.
                                    
                                       
				   In genere tranquille le banche, forte accelerazione finale
per Tim, che è salita di oltre il 4% dopo le indiscrezioni su
una possibile integrazione in Italia tra gli asset di Windtre e
Iliad.
                                    
                                       
				   In aumento sui quattro punti percentuali anche Italgas dopo i
conti e Tenaris, ma a correre è stata soprattutto Campari (+11%
a 6 euro) con la trimestrale e l'annuncio di una crescita
organica resiliente nonostante le tempeste commerciali mondiali.
                                    
                                       
				
                                    
                                       
				          
                                
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