Il rischio è rappresentato soprattutto dal consumo di frutti di mare e molluschi crudi, a cominciare dalle ostriche che arrivano in Italia anche dai mari del Nord
Daniele Particelli
14 luglio - 18:17 - MILANO
L'estate è nella sua fase clou e le temperature, lo stiamo vedendo anche in Italia, sono più alte che mai. Ai tanti rischi su cui le autorità sanitarie ci stanno mettendo in guardia ormai da settimane, da quelli rappresentati dalle ondate di calore a quelli che si possono correre durante le lunghe giornate in spiaggia, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha aggiunto anche quelli rappresentati dai batteri del genere Vibrio, sempre più diffusi nei nostri mari a causa dell'aumento delle temperature superficiali dell'acqua.
Batteri Vibrio sempre più diffusi nei mari europei
—
I batteri Vibrio vivono naturalmente nelle acque salmastre, lì dove l'acqua dolce e l'acqua salata si mescolano, e trovano condizioni ideali di proliferazione in presenza di alte temperature e bassa salinità. Se fino a qualche anno fa si trattava di un problema confinato al Mar Baltico, negli anni, nei periodi più caldi, questi batteri sono stati rinvenuti anche nel Mare del Nord e in alcuni siti di balneazione chiusi o di estuario. E ora, secondo l'allarme dell'ECDC, il fenomeno è in espansione anche in altre aree del continente a causa dei cambiamenti climatici.
La vibriosi, l’infezione causata da questi microrganismi, può manifestarsi in varie forme: gastroenteriti con diarrea acquosa, febbre e dolori addominali, ma anche infezioni cutanee gravi, soprattutto quando il batterio penetra attraverso ferite aperte a contatto con acqua contaminata.
Batteri vibrio nei frutti di mare: l'allarme dell'Ecdc
—
Nei casi più gravi, invece, si può arrivare a setticemia o necrosi dei tessuti, in particolare nei soggetti immunodepressi o con malattie croniche del fegato. Il rischio non è rappresentato soltanto dalla balneazione in acque contaminate dal batterio, ma anche e soprattutto dal consumo di frutti di mare e molluschi crudi, a cominciare dalle ostriche che arrivano in Italia anche dai mari del nord.
l'allarme dell'Ecdc per l'estate 2025
—
I dati dell'ECDC parlano chiaro: nell'estate del 2018 sono stati registrati in tutta Europa 445 casi di vibriosi, più del triplo della media annuale precedente. Stime alla mano, l'Ecdc prevede che il trend possa ripetersi anche nel 2025, specialmente in presenza di ondate di calore prolungate. Proprio per questo le autorità europee hanno deciso di lanciare un allarme e invitare i cittadini europei a seguire poche e semplici regole per vivere un'estate senza rischi.
L'Ecdc raccomanda di evitare il consumo di molluschi crudi o poco cotti, coprire eventuali ferite prima di entrare in acqua e lavarsi con acqua dolce in caso di contatto con il mare. Questo vale per tutti, ma ancora di più per chi ha un sistema immunitario fragile o patologie croniche. Chi vuole dormire sonni ancora più tranquilli, prima di mettersi in viaggio, può anche consultare la mappa che l'ECDC ha pubblicato con informazioni in tempo reale sulla temperatura dell'acqua, la salinità marina e la presenza di batteri Vibrio.