Baschirotto: "Scopro i violini e imparo da Vardy. E la Nazionale..."

12 ore fa 2

sportweek

Contenuto premium

Dalla Cremonese era partito da ragazzo, e alla Cremonese è tornato dopo 10 anni. “Ho trovato un gruppo di italiani che mi hanno fatto sentire subito uno di loro”. E i risultati si vedono: il difensore ha già segnato più di un gol. “Sì, rispetto alla mia prima, stavolta voglio godermela”

Francesco Calvi

Giornalista

25 ottobre - 00:07 - MILANO

Le luci dello “Scrigno dei Tesori” sono soffuse. La moquette rossa sembra quasi dissolversi negli angoli più bui, come se sapesse che deve farsi da parte ogni volta che s’imbatte in un gioiello di Antonio Stradivari. Il cuore del Museo del Violino di Cremona è un concentrato di storia, arte e tradizione. In un pomeriggio di inizio autunno, il silenzio della sala viene spezzato dai passi di un gigante in maglia bianca. Spalle larghe - larghissime - e faccia da bravo ragazzo, Federico Baschirotto si è concesso un pomeriggio libero per tuffarsi nelle meraviglie della sua Cremona. Appena maggiorenne, aveva scelto la città dei violini per dividersi tra l’ultimo anno di liceo e la Berretti della Cremonese. L’esperienza si concluse dopo appena una stagione, poi Fede ripartì dai dilettanti, consapevole di dover lavorare il doppio rispetto agli altri. Adesso, a 29 anni, reduce da tre stagioni in Serie A con il Lecce, è tornato alla Cremonese da protagonista assoluto. Ha segnato, anche a San Siro, e ha scelto di vivere a due passi dal Duomo, lì dove le botteghe di liutai sfilano una accanto all’altra. “Da ragazzino pensavo solo al calcio e alla scuola, ora voglio godermi la città”. La visita in cima al Torrazzo non è ancora stata fissata, ma Fede sa già che anche lassù non soffrirebbe di vertigini. “Lavoro per migliorare di giorno in giorno e sogno la Nazionale”. La vista dall’alto, a Baschirotto, non dispiacerebbe affatto.

Abbonati, puoi disdire quando vuoi.

Leggi l’intero articolo