Barba: "Io, due lauree, l'Indonesia e la musica di Sarri. Lo Stoccarda venne per Acerbi ma prese me"

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intervista

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Il difensore italiano ama girare il mondo, e ha da poco realizzato il primo gol col Persib: "Gli indonesiani seguono quasi tutti Milan e Inter. Messi gentilissimo quando gli ho chiesto la maglia, Ronaldo invece l'ho battuto"

Lorenzo Topello

15 ottobre - 10:04 - MILANO

Sul passaporto di Federico Barba spunta un perjalanan dietro l’altro. Perché in Indonesia il viaggio lo chiamano così. Quelli dell’ex difensore (tra le altre) di Chievo, Empoli e Benevento comprendono più di un continente e diverse lingue da imparare. Le strade partono da Roma, da uno Scudetto Primavera vinto in giallorosso e approdano a Bandung, cinque ore avanti rispetto al Colosseo. In Indonesia, appunto: l’altra sera, mentre a Parigi assegnavano il Pallone d’oro, Barba segnava di testa il suo primo gol col Persib, la casa in cui ha scelto di abitare da un paio di mesi. Quella a un’ora d’aereo da Bali (“Quando ho due giorni liberi con la mia famiglia vado lì, è la nostra Sardegna”) e che lo proietta spesso oltre il calcio: “Ho letto più di un libro filo-buddhista, insieme alla Bibbia. Consiglio entrambi”.

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