Il ct dell'Under 21 è più riflessivo, forse anche un po' teso in vista del debutto nelle qualificazioni ai prossimo Europeo: "Io con il Pescara ho perso con il Sestri Levante 3-1, non c'è da sottovalutare nessuno"
dal nostro inviato Alex Frosio
4 settembre - 17:28 - LA SPEZIA
Silvio Baldini scruta il cielo come farebbe un capo apache nelle praterie del selvaggio West: conosce bene ogni refolo di vento, ogni rilievo, ogni segnale del destino. A Tirrenia la sua Under 21 si è radunata, attraversando il Magra si va a La Spezia dove domani si gioca la prima partita di qualificazione all'Europeo contro il Montenegro: è la sua terra, la sua storia, le sue origini. Forse è proprio il destino ad avergli apparecchiato questa sorprendente avventura proprio qui. Il nuovo ct vorrebbe ricavare qualche messaggio, da quel cielo. Non per scegliere la formazione o invocare un buon debutto, no, per quello conta sul lavoro in campo. Piuttosto, un suggerimento servirebbe per altro. Per decidere i sacrificati. "Qui sono tutti titolari, per la formazione ci sono piccole sfumature, tramite le sensazioni che avrò dovrò fare delle scelte. Siamo in 24 e soltanto in 20 potranno partecipare alla partite - spiega Baldini - e la cosa più difficile per me in questo momento è scegliere i quattro da mandare in tribuna". Silvio ha trovato un gruppo curioso, ansioso di imparare: "La parte migliore del nostro calcio sono loro. Sono stati tre giorni di lavoro molto positivi. Questi ragazzi sono venuti con il piglio giusto, molti di loro sono già stati convocati tante volte e poteva diventare una cosa di routine, e invece quando propongo cose, lavoro, moduli, sono attenti, scrupolosi, hanno voglia di capire, questo mi lascia ben sperare. Hanno un obiettivo in testa". Lo show della prima uscita pubblica lascia il posto a un Baldini più riflessivo, forse anche un po' più teso in vista del debutto: "Incontriamo una squadra molto fisica, che non bisogna sottovalutare, anche se da un punto di vista tecnico siamo superiori a loro. Ma se lo pensiamo rischiamo brutte figure. Io con il Pescara ho perso con il Sestri Levante 3-1, non c'è da sottovalutare nessuno. Sappiamo che dovrebbero partire con un 4-2-3-1 ma se anche giocano in un altro modo i ragazzi sono stati avvisati e in campo sanno come aggiustare le cose".
pafundi, dalla sampdoria all'under
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Accanto al ct, nella conferenza della vigilia, Simone Pafundi. Esordiente in Nazionale A a 16 anni e 8 mesi nel novembre 2022, con Mancini ct che lo adorava, vicecampione del mondo Under 20, eppure talento un po' dimenticato dal nostro calcio. "Errori ne fanno tutti, sicuramente li ho fatti anche io, mi prendo le mie colpe di qualcosa, però sono uno che nonostante mi sia successo tutto così presto non ha mollato mai, continuerò a lavorare per gli obiettivi che ho. Penso di essere un ragazzo molto umile, che pure grazie alla sua famiglia è riuscito a non perdere la testa. Sicuramente avendo avuto poche opportunità mi sono un po' buttato giù, ho perso un po' di fiducia, ora sono in una nuova piazza, con persone che mi hanno fatto sentire subito importante, e io non vedo l'ora di mostrare quel che posso fare". Pafundi ha scelto infatti di ripartire dalla Sampdoria, proprio dove Roberto Mancini fu grande da calciatore: "No, non l'ho sentito prima di firmare - racconta il giovane trequartista -. Ho sentito di questo interesse e ho pensato potesse essere il posto giusto per me per dare una svolta alla mia carriera. Mancini l'ho sentito il giorno dopo, quando sono arrivato lì". Proprio a La Spezia, nel novembre di un anno fa, Pafundi ha debuttato con l'Under 21: "È stato un momento molto piacevole perché fare un esordio in qualsiasi categoria azzurra è sempre bello, ora sono a Genova e spero ci sia più gente possibile a sostenerci". Pafundi è solo uno della nutrita pattuglia "ligure" in Under 21: ci sono anche il portiere Mascardi (Spezia e carrarino come Buffon), Cherubini (Samp), il trio Fini, Ekhator, Venturino (Genoa), oltre a Lipani, che gioca al Sassuolo ma è nato a Genova ed è cresciuto nel vivaio rossoblù.