Costi dell'energia, geopolitica,
guerre commerciali, transizione green: un momento difficile per
l'industria italiana del vetro, che però anche dopo il calo
della produzione nel 2024, continua ad incrementare
l'occupazione e la capacità produttiva e negli ultimi mesi è
diventata la prima manifattura in Europa, superando anche la
Germania.
E' quanto, in sintesi, è emerso dall'assemblea annuale di
Assovetro, l'associazione degli industriali del vetro, aderente
a Confindustria, che conta su un portafoglio di 73 aziende
aderenti, 111 siti produttivi, 16.526 dipendenti diretti (oltre
3% in più sull'anno precedente), e produce un valore aggiunto di
3,2 miliardi.
"Il 2024 è stato un anno difficile, ma scommettendo sul futuro
dei nostri settori di riferimento, i produttori italiani hanno
incrementato negli ultimi mesi la loro capacità produttiva", ha
detto il presidente di Assovetro Marco Ravasi. "La crescita del
vetro in Italia ed il contemporaneo ridimensionamento avvenuto
presso altri Paesi, ci ha portato a divenire la prima
manifattura europea non solo nel vetro cavo, ma di tutto il
vetro sommando le sue varie applicazioni. Una notizia positiva
è rappresentata anche dal via libera dell'UE all'energy release
che permetterà alle industrie energivore, come la nostra, di
acquistare l'energia a prezzi calmierati".
Secondo i dati diffusi da Assovetro, le importazioni e le
esportazioni del vetro con i paesi dell'UE sono restate stabili
nel 2024. I partners preferenziali sono rimasti la Francia la
Germania e la Spagna che, nei Paesi destinazione, ha superato di
poco la Germania.
L'interscambio commerciale dei prodotti vetrari ha recuperato
nel 2024 non solo la tendenza negativa dell'anno precedente, ma
si è portato su valori positivi, registrando un saldo di 75
milioni di euro che, se confrontati con la performance dello
scorso anno, segna un +100%. In termini di quantità,
l'interscambio dell'intero settore ha registrato un incremento
dell'1,3% sulle importazioni e una flessione del 3% sulle
esportazioni.
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