Arriva il Bonus paritarie, fino a 1500 euro nel 2026

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 Un contributo fino a 1500 euro per chi sceglie le scuole paritarie. Ma la misura contenuta nella manovra e prevista per il 2026 è destinata a spaccare il dibattito politico, tra chi accusa il governo di "odiare" la scuola pubblica e di tagliare le risorse, e chi invece accoglie con favore l'emendamento.
Rivolto alle famiglie con Isee entro i 30mila euro, il bonus riguarda gli studenti che frequentano una scuola paritaria secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado, cioè le medie o il primo biennio delle superiori.
Inoltre, la misura, con un tetto di spesa di 20 milioni di euro per il prossimo anno, sarà determinata secondo scaglioni inversamente proporzionali al reddito Isee.
Ma da parte dell'opposizione l'accoglienza di questo emendamento è tutt'altro che positiva. Per la senatrice M5s Barbara Floridia "è inconcepibile, è indecente che da un lato si colpisca in modo così pesante le scuole statali e dall'altro si trovino risorse. O i soldi non ci sono, oppure vanno messi dove il bisogno è più urgente".
"Quando si tratta di finanziare la scuola pubblica le risorse per questo governo non ci sono mai, per le private invece riescono a trovarle", è anche il commento del capogruppo M5s in commissione cultura al Senato, Luca Pirondini. L'accusa del Movimento 5 Stelle è che "alla scuola pubblica vengono sottratti quasi 900 milioni nei prossimi anni". Ed è, quindi, botta e risposta con il ministero dell'Istruzione che fa sapere come la legge di bilancio aggiunga circa 960 milioni di euro alla scuola. "Spiace constatare che, volendo fare polemica a tutti i costi anche su temi seri quali quelli dell'istruzione, si finisca col contestare dati di fatto inoppugnabili", sottolineano dal Mim.
E se il pentastellato Pirondini sostiene che "Meloni e Valditara odiano la scuola pubblica", dalla maggioranza arriva invece soddisfazione per il bonus. Non a caso sul tema è intervenuto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. L'approvazione dell'emendamento "è frutto di un dialogo e di una stretta collaborazione fra le forze di maggioranza e il governo, costituendo il coronamento di una battaglia di libertà portata avanti da tutti i partiti di centrodestra da 30 anni a questa parte", fa sapere il titolare del Mim che ricorda anche l'ammontare delle risorse destinate alla scuola.
Per la presidente del Consiglio nazionale di Noi Moderati, Ilaria Cavo, la misura del buono è, quindi, "un passo concreto verso una reale libertà di scelta educativa".
Anche il Movimento italiano genitori accoglie con favore il bonus e lo descrive come "un intervento storico per porre fine a una discriminazione che persiste da oltre 25 anni nel nostro sistema scolastico". Plauso che arriva pure da parte dell'Unione superiore maggiori d'Italia (Usmi) secondo cui "si tratta di un enorme passo in avanti verso la piena garanzia del diritto alla libertà di scelta educativa". La Federazione delle scuole cattoliche parla di "segnale", ma allo stesso precisano come questo ancora non basti: "la vera parità - dice - si costruisce con interventi strutturali, perché la libertà educativa non resti uno slogan, ma diventi un diritto reale per tutti". 

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