Grande apertura del Sellaronda 2025-2026: piste iconiche, neve perfetta e un nuovo impianto che risolverà il problema delle code al Pordoi. Il racconto di una giornata speciale da trascorrere sugli sci
Arabba trampolino per il Sellaronda, uno degli ski tour più antichi e rinomati del mondo, che ha aperto la stagione dello sci 2025-2026. Piste iconiche, neve sempre perfetta, tracciati e segnaletiche preparati ad arte e, grande novità della stagione, una nuova cabinovia "Lezuo" da 3400 persone/ora in zona Pordoi che porterà gli sciatori verso Sas Becè per rendere più fluido lo ski tour in senso orario (arancione) nei giorni di maggiore affluenza. Siamo partiti proprio da Arabba, centro chiave del Sellaronda, per inaugurare la nuova stagione del "sistema" sciistico più efficiente del pianeta.
sellaronda da arabba
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Raggiungibile dalla A22 (uscita Bolzano o Egna-Ora) e dalla A27 (uscita Belluno), Arabba è una capitale italiana dello sci. Frazione a monte del comune veneto di Livinallongo del Col di Lana (Belluno), Arabba è punto strategico del carosello Dolomiti Superski perché consente un facile accesso agli ski tour Sellaronda e Grande Guerra oltre che alle piste della Marmolada. Per l'inaugurazione della stagione 2025-26 ci siamo concentrati sul Sellaronda, che ha riaperto con la proverbiale puntualità il 4 dicembre. Il tour attorno al suggestivo massiccio del Sella si può percorrere in due direzioni, oraria (seguire le segnaletiche Sellaronda color arancio) e antioraria (seguire le segnaletiche Sellaronda color verde): per inaugurare lo ski tour stavolta abbiamo scelto il verso antiorario. Uno dei plus di Arabba per gli sciatori di ogni livello è la comodità di avere due punti di accesso agli impianti del gigantesco comprensorio direttamente dal centro del paese: per il Sellaronda arancione consigliamo la grande stazione di partenza degli impianti che salgono ai 2478 metri di Porta Vescovo (dove si possono trovare la biglietteria del Dolomiti Superski, un grande parcheggio, punti noleggio e locali di ristoro); per il Sellaronda verde, dal lato opposto della strada che sale al Passo Pordoi, c'è la moderna seggiovia che porta ai 1943 metri del Burz. Siamo partiti proprio da qui, alle 8.30 del mattino, per il nostro tour. Piccola nota a beneficio di chi affronta il Sellaronda per la prima volta: dal 2015 non è più necessario attraversare a piedi la strada che separa i due punti di partenza, grazie alla seggiovia Arabba Fly che congiunge sci ai piedi i due lati.
sellaronda, passo campolongo
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Dal Burz si scende per un piccolo tratto e si sale verso il Bec de Roces; quindi nuova discesa breve verso il Passo Campolongo e salita ai 2000 metri del Boè: piccola digressione, per chi vuole e ha tempo, consigliatissima la breve nera del Vallon. Abbiamo lasciato il Veneto per entrare in Alto Adige. Dal Boè parte una lunga e divertente rossa che conduce al centro di Corvara. È la prima tappa del giro dei quattro passi, la "capitale" dell'Alta Val Badia si apre sulla destra con l'inconfondibile sagoma piramidale della cabinovia Boè. Noi proseguiamo in cabina (ha sostituito negli anni la precedente seggiovia) verso la zona di Colfosco, quindi modernissima seggiovia e nuova cabina. Stiamo lasciando la Val Badia. Piccola nota: la frazione di Colfosco, "sorella minore" di Corvara, offre tante piste comode per sciatori principianti o in evoluzione, con impianti tutti o quasi tutti di nuovissima generazione.
sellaronda, passo gardena
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Salendo da Colfosco si arriva sotto il massiccio del Cir. Due brevi discese con altrettanti veloci impianti e si arriva in prossimità del Passo Gardena, porta di accesso all'omonima valle. In pochi minuti siamo sul picco Dantercepies, da cui si dominano gli abitati di Selva e, più in basso, Santa Cristina. Dalla Dantercepies una rossa o una nera (la Cir, sede della discesa femminile per i Mondiali 1970) portano al centro di Selva, splendida cittadina gardenese. Brevissimo attraversamento pedonale e si sale in cabina al Ciampinoi, cuore dello sci di Selva. Prima di proseguire per il Sellaronda, deviazione d'obbligo sulla Saslong. All'ombra del massiccio del Sassolungo, parte la pista di Coppa del Mondo sede di discesa e super G maschili: si possono affrontare sia la nera che - prendendo a destra in zona Sochers - la rossa. Se si ha tempo vale la pena provarle entrambe, finendo sempre nello stadio dello sci a Santa Cristina. Breve pausa dissetante e si può risalire in cabinovia dalla stazione Saslong, elegante edificio più simile a una villetta di lusso che ospita vari uffici per gli addetti ai lavori. Dalla base della Saslong si può deviare verso Col Raiser e il Seceda ma si esce dal Sellaronda per spostarsi poi in direzione Ortisei. Noi invece torniamo sul percorso verde del Sellaronda e dopo cabina e seggiovia siamo di nuovo in cima al Ciampinoi. Ci aspetta una lunga e tecnica rossa verso Plan de Gralba: ci apprestiamo a lasciare la Val Gardena.
sellaronda, passo sella
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Due modernissimi impianti ci portano da Plan de Gralba verso un passaggio iconico e suggestivo: la "Città dei Sassi", una zona di trasferimento ai piedi del Sassolungo: è una stradina in falsopiano costellata da massi di varie dimensioni e pini nani, in cui bisogna lasciar andare gli sci per non essere costretti a spingere nei tratti più lenti. Terminata la stradina, ecco davanti a noi il Passo Sella, siamo tra i 2200 e i 2300 metri di quota. Siamo entrati in Trentino, e dal passo saliamo in cima al Col Rodella, uno dei picchi che dominano la Val di Fassa: dalla cima scendiamo per una lunga rossa che ci porta nei pressi di Canazei, il più importante centro sciistico fassano. Naturalmente non ci dirigiamo verso il comune dell'alta Fassa ma prendiamo la cabinovia Gherdecia, grazie alla quale entriamo in piena zona Belvedere/Col dei Rossi, con il maestoso Sass Pordoi alla nostra sinistra. Potremmo divertirci con qualche su-e-giù ma abbiamo un appuntamento imperdibile...
sellaronda, passo pordoi
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Siamo sul Sas Becè (quota 2400 metri) e possiamo ammirare la vallata che si apre davanti a noi, con Porta Vescovo e la Marmolada più a destra. Scendiamo lungo la super tecnica e divertente rossa che poi spiana fino a Pont de Vauz, lasciando così il Trentino per tornare in Veneto. Invece di rientrare subito ad Arabba, si sale in cabinovia fino al Passo Pordoi, un obbligo per tutti gli appassionati di sci. Vi accoglie il monumento a Fausto Coppi, che su questa salita ha scritto pagine memorabili del Giro d'Italia: noi riceviamo un'accoglienza speciale da Gianpaolo Soratroi, direttore degli impianti di Pordoi spa. Con un investimento da 15 milioni di euro, totalmente a carico dell'azienda che dirige, ha potuto dare il via alle attività della nuovissima cabinovia Lezuo da 10 posti che sostituisce da dicembre 2025 la trentennale seggiovia di collegamento per gli sciatori che compiono il Sellaronda in senso orario (arancione).
"Come parte del consorzio Dolomiti Superski noi vogliamo e dobbiamo garantire standard massimi ai nostri clienti sciatori. Con la nuova cabinovia, realizzata da Leitner, abbiamo parificato le portate con l'altra nostra modernissima Fodom, passaggio necessario per compiere il giro in senso orario del Sellaronda. In questo modo si eviteranno le code pomeridiane nei giorni di maggior affluenza", sottolinea Soratroi. Ricordate le code tra Pordoi e Sas Becè nei giorni di punta per rientrare a Canazei? Ecco, dimenticatele. Ora, per chi viene da Arabba, prima la cabinovia Fodom (3200 persone/ora), poi la Lezuo, contribuiranno a rendere più fluido uno dei passaggi chiave del Sellaronda arancione. La nuova cabinovia ha una portata oraria impressionante, 3400 persone/ora, coprendo i quasi 1300 metri di sviluppo e 340 metri di dislivello in poco più di 3 minuti e mezzo. Ammirato il nuovo gioiellino di Pordoi spa, ci fermiamo per bere qualcosa: ci fa compagnia una celebrità della zona, nonché uno dei più stimati istruttori italiani, Alex Martini. Sarà l'ex atleta delle Fiamme Oro a farci compagnia nell'ultima parte del nostro viaggio.
sellaronda, porta vescovo e dintorni
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Martini rappresenta le centinaia di persone che lavorano "attorno" alla galassia Arabba e le danno un'anima. La stagione al via genera un mix di aspettative, energia, voglia di sci e amore per la propria terra: sciando, Alex saluta tutti e tutti lo salutano. È come un messaggio in codice: si parte ragazzi. Partiamo anche noi dietro il maestro (a volte molto dietro...), rientrando lungo il pistone azzurro Pordoi che termina alla stazione di partenza di Porta Vescovo. E qui... Non perdetevi una salita ai quasi 2500 metri del picco, da cui si ha una vista unica sulla Marmolada e sulla diga del lago Fedaia. È un panorama mozzafiato come mozzafiato sono le piste che ci aspettano dalla vetta. Con Martini scegliamo la parte alta dell'iconica nera Sourasass, incrociamo poi la mitica nera Fodoma per congiungerci, nell'ultima parte, con la Pordoi (a sinistra del tracciato, poco prima della stazione di Porta Vescovo, c'è la seggiovia Arabba Fly per chi vuole tornare al Burz ed eventualmente proseguire per Campolongo). Il nostro Sellaronda è finito ma... Il Sellaronda non finisce mai.










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