Il tecnico rossonero dopo il 2-2 col Pisa: "È una questione di crescita, di capire i momenti della partita, e stasera bisognava farlo. Dovevamo essere più veloci e lucidi"
Su alcune cose, aveva ragione lui. In vigilia da Max Allegri erano arrivati accalorate avvertenze sulle insidie di incontrare un'altra neopromossa dopo la figuraccia agostana con la Cremonese, aveva invitato tutti a evitare parole come fuga e aveva spiegato fino allo sfinimento che il Pisa era un avversario scorbutico, come ha dimostrato il 2-2 di San Siro. Su altre il tecnico rossonero ha dovuto ricredersi perché il suo Milan stavolta è stato una squadra senza intensità e con (molta) meno anima del solito, se escludiamo gli ultimi minuti di partita giocati più con la pancia che con la testa. Durante la sfida chi era a bordocampo lo ha sentito più volte puntare il dito contro la mollezza dei suoi, anche quando si era sull'uno a zero rossonero. E alla fine del primo round ha invitato la squadra a darsi una svegliata. Messaggio tutt'altro che recepito: il Milan dopo l'intervallo è tornato in campo morbido e svagato. Un passo indietro evidente sotto il piano dell'atteggiamento, più che delle occasioni: ce ne sono state tante e se qualcuno fra Leao, Nkunku e Saelemaekers l'avesse buttata dentro la seconda volta, quella mollezza non diventerebbe il punto centrale dell'analisi.
troppo lunghi
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"Siamo contenti del pareggio preso, ma abbiamo sbagliato una volta andati in vantaggio - ha detto nel dopogara l'allenatore -: si doveva chiudere la partita col secondo gol. Dopo l'1-0 si poteva fare il 2-0, usando più serenità. La serenità del forte. Invece eravamo troppo lunghi, le punte troppo lontane e in mezzo c'erano troppi buchi. Andavamo a prenderci palla in avanti non tutti insieme, ma allungandoci. Nel finale sarebbe bastato fare due azioni giuste per vincere, senza perdere la testa. E' una questione di crescita, di capire i momenti della partita, e stasera bisognava farlo. Dovevamo essere più veloci e lucidi. Il Pisa ha sfruttato bene le nostre pecche. Comunque, nonostante i risultati, non andava tutto bene: ecco perché dico che bisogna continuare a lavorare. Alla lunga il punto di oggi si rivelerà pesante per il raggiungimento del nostro obiettivo".










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