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In 24 ore un no e due sì hanno stravolto le carte in tavola. La conferma dell'allenatore dello scudetto in azzurro ha probabilmente cambiato il destino di Lukaku, Vlahovic
Carlo Laudisa
2 giugno - 12:55 - MILANO
In quelle 24 ore che hanno cambiato il destino di Antonio Conte e Max Allegri è successo anche dell’altro. La scelta del tecnico pugliese di restare al Napoli ha permesso ad Aurelio De Laurentiis di cambiare in fretta le sue strategie di mercato, visto che aveva già concordato con Allegri un piano B. È andata certamente peggio alla Juventus, che contava su un sì di Conte, poi, sbriciolatosi con il passare dei giorni. In questa girandola finiscono anche Osimhen, Vlahovic, Chiesa e Gatti. Nelle scorse settimane, infatti, il ds azzurro Giovanni Manna aveva concordato con il tecnico livornese una serie di mosse che avrebbero dato il nuovo volto alla rosa, mettendo nel conto la "cessione" del proprio allenatore (ancora sotto contratto per un anno) ai bianconeri. In particolare a Torino l’ormai ex d.s. Giuntoli aveva tenuto i contatti con Osimhen e il suo entourage per invogliare la società campana a cederlo. Ma non solo questo. Dusan Vlahovic aveva dato la sua disponibilità a trasferirsi sotto il Vesuvio per seguire proprio il suo vecchio tecnico. In quella prospettiva era stato già fatto il prezzo del cartellino: 15 milioni di euro. C’erano solo da definire i dettagli del contratto del giocatore, visto che il suo attuale target è è intorno ai 12 milioni di euro. Tuttavia c’era aria sensibile sconto. Semmai il problema era il contemporaneo stipendio di Romelu Lukaku: in quella prospettiva destinato a cambiare indirizzo.