Ali o no, la McLaren vola comunque. Leclerc salva la Ferrari, la Red Bull sbaglia

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Il cambio delle regole non ha ridotto il distacco, la McLaren continua a dominare. Charles non smette mai di provarci

Arianna Ravelli

Giornalista

2 giugno - 11:27 - MILANO

Quella Sauber di Hulkenberg che, sul rettilineo del circuito del Montmelò (cartina di tornasole dei valori in campo: chi vince qui vince spesso il Mondiale), ha superato la Ferrari di Lewis Hamilton (stesso motore, stesse gomme) ha fatto sanguinare il cuore dei ferraristi almeno quanto ha fatto gongolare quello dell’ex team principal Mattia Binotto. Non ci potrebbe essere immagine più eloquente per fotografare le difficoltà del sette volte campione del mondo a rendere efficiente la sua Rossa. È però solo una faccia della Luna. Sull’altra c’è Charles Leclerc, l’unica nota positiva della stagione di Maranello, uno che non ha mai smesso un secondo di provarci: terzo dopo essere partito settimo, assolto dopo uno scontro con Verstappen che lo ha visto uscire vincitore, grazie però alla scelta sbagliata della Red Bull di far rientrare Max durante la safety car. 

 Charles Leclerc of Monaco driving the (16) Scuderia Ferrari SF-25 and Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB21 battle for track position during the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on June 01, 2025 in Barcelona, Spain. (Photo by David Ramos/Getty Images)

Sapevano che a disposizione c’era soltanto un set di gomme hard nuovo (le altre mescole le aveva esaurite in una strategia a tre soste molto aggressiva ma comunque in grado di tenerlo in scia delle McLaren e ben davanti alla Ferrari di Leclerc). A quel punto, tanto valeva lasciarlo in pista: alla ripartenza sarebbe stato primo, certo con gomme soft ben più usate degli avversari ma sarebbe toccato a loro superarlo. Della serie, anche i migliori muretti sbagliano, mica accade soltanto a Maranello. 

il dominio

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La Ferrari lascia Barcellona dunque come la seconda forza del Mondiale. Perché sul dominio della McLaren non è certo tramontato il sole, e di sicuro non è stata la nuova direttiva tecnica sulle ali a penalizzare la scuderia inglese, nonostante le rassicurazioni del team principal Fred Vasseur che aveva più volte indicato Barcellona come la tappa in cui le prestazioni tra le due squadre si sarebbero avvicinate. Beh, non è successo: in qualifica la distanza dalla McLaren è stata di mezzo secondo (a poco serve invocare il sacrificio fatto in qualifica di Charles per privilegiare la gara, visto che nei fatti è stato trasparente) e in gara, comunque, non c’è stata storia, anche perché partendo dalla settima posizione si fa sempre un po’ di fatica ad arrivare avanti. Della superiorità della coppia papaya è prova il distacco rifilato da Piastri nei sei giri finali, fatti a parità di gomma soft, a Leclerc: 10”455. Torniamo quindi a quanto detto dopo Miami: la Ferrari ha chiuso il 2024 a 16 punti dalla McLaren e quasi a parità di prestazioni, mentre dopo nove gare quest’anno ha meno della metà dei punti della Mclaren. Al terzo anno della gestione Vasseur qualcosa non ha funzionato. Gli va dato ancora tempo? Sì, cambiare adesso non servirebbe a niente. Però varrebbe la pena che a Maranello prendessero atto che gli alibi sono finiti. Così come non conviene alimentare illusioni sui poteri salvifici della sospensione posteriore modificata che dovrebbe arrivare attorno a Silverstone. Non si può sempre buttare la palla avanti e sperare che qualcosa accada. 

 Race winner Oscar Piastri of Australia and McLaren Second placed Lando Norris of Great Britain and McLaren and Third placed Charles Leclerc of Monaco and Scuderia Ferrari on the podium during the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on June 01, 2025 in Barcelona, Spain. (Photo by Mark Thompson/Getty Images)

solo verstappen

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Non ride di più la Red Bull. È da più di un anno che corre con un solo pilota che, per quanto sia un fenomeno, non può fare tutto da solo. Quest’anno dei 144 punti conquistati solo sette sono arrivati dal secondo pilota (prima Lawson poi Tsunoda), mentre lo scorso anno Perez, dopo un buon inizio, da Imola ad Abu Dhabi (18 gare) ha raccolto solamente 49 punti. Urge trovare un rimedio se non si vuole lasciare Verstappen da solo contro tutti. Adesso, poi, c’è anche la spada di Damocle della squalifica, visto che l’autoscontro con Russell gli è costato altri tre punti di penalità: ne basta un altro e salterà un Gp. Sarebbe un peccato mortale. Infine, menzione speciale per Fernando Alonso: rompe finalmente il digiuno di punti, a 43 anni non ha perso un grammo della voglia di lottare. Chapeau.

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