Afghanistan: uccisi 3 nazionali di cricket in un bombardamento pakistano

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Il conflitto tra i due Paesi confinanti è deflagrato il 9 ottobre. Nell'ultimo attacco sono rimasti vittime anche tre giocatori dell'Afghanistan che avevano appena disputato un'amichevole

Massimo Oriani

Giornalista

18 ottobre - 11:20 - MILANO

Una guerra sottovoce. In silenzio. Almeno per l'Occidente. Sono giorni che Afghanistan e Pakistan si bombardano nelle zone di confine, notizia che però potete scovare solo sui social perché per gran parte del mondo è un conflitto che non importa a nessuno. Come sempre anche lo sport viene coinvolto, suo malgrado. E' di questi giorni infatti la notizia della morte di tre nazionali di cricket afghani durante un attacco pakistano nella regione di Paktika, a Sud di Kabul.

otto vittime

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L'Afghanistan Cricket Board ha identificato Kabeer, Sibghatullah, and Haroon come i tre giocatori rimasti uccisi assieme ad altre cinque persone con sette feriti gravi. "I giocatori si erano precedentemente recati a Sharana, capoluogo della provincia di Paktika, per partecipare a una partita amichevole di cricket. Dopo essere tornati a casa a Urgun, sono stati colpiti" si legge nel comunicato. Come gesto di rispetto per le vittime, l'Afghanistan Cricket Board ha deciso di ritirarsi dalla partecipazione alla prossima Tri-Nation T20I Series alla quale parteciperà anche il Pakistan (oltre allo Sri Lanka), in programma per la fine di novembre a Lahore e Rawalpindi".

la guerra

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Il Pakistan ha condotto una serie di attacchi aerei nella provincia sud-orientale di Paktika, violando il recente accordo di cessate il fuoco tra i due Paesi. Gli attacchi aerei hanno preso di mira aree residenziali nei distretti di Urgun e Barmal, causando numerose vittime civili. Questi attacchi mortali giungono nel contesto di un accordo di cessate il fuoco di 48 ore tra le due nazioni, dopo giorni di intensi scontri transfrontalieri. In precedenza, il Pakistan aveva anche chiesto un'estensione del cessate il fuoco fino alla fine dei negoziati di Doha, volti ad allentare le tensioni, che dovrebbero iniziare oggi, sabato 18 ottobre.

origini del conflitto

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Il conflitto ha avuto inizio il 9 ottobre quando il Pakistan ha bombardato Kabul, Khost, Jalalabad e Paktika prendendo di mira i talebani pakistani. Il leader del gruppo, Noor Wali Mehsud, un terrorista designato a livello internazionale, era il principale obiettivo dell'attacco a Kabul, ma è sopravvissuto. Negli ultimi anni il Pakistan ha accusato il governo afghano di aver permesso al Tehreek-e-Taliban Pakistan (Ttp), una propaggine dei talebani afghani, di utilizzare il suolo afghano come rifugio sicuro per pianificare e lanciare attacchi verso il Pakistan. Val la pena ricordare che i Talebani sono una "creazione" del Pakistan. All'epoca dell'invasione sovietica dell'Afghanistan, l'allora presidente pakistano Muhammad Zia-ul-Haq, temendo che l'Urss stesse pianificando di invadere anche il Belucistan, in Pakistan, ottenne il sostegno dell'Arabia Saudita per la resistenza afghana contro le forze di occupazione sovietiche. Più tardi la Cia statunitense e la Direzione generale dell'intelligence saudita (Gid) convogliarono finanziamenti e attrezzature attraverso l'Agenzia di intelligence interservizi (Isi) pakistana ai mujaheddin afghani. Circa 90.000 afghani, tra cui il mullah Omar, furono addestrati dall'Isi pakistano durante gli anni '80. Così nacque il movimento talebano, che oggi governa l'Afghanistan con la rigida applicazione Sharia che opprime la popolazione femminile, negandole quasi tutti i diritti.

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