Spotify ha annunciato un accordo
con le principali etichette discografiche per utilizzare
l'intelligenza artificiale in modo "responsabile". Pur senza
scendere nel dettaglio di come l'IA verrà integrata nel servizio
di streaming, l'azienda afferma di voler realizzare strumenti di
intelligenza artificiale che "mettano al primo posto artisti e
cantautori" e rispettino il loro copyright.
Il colosso concederà in licenza i brani di Sony Music,
Universal Music Group, Warner Music Group, tre delle più
importanti etichette discografiche al mondo, insieme a quelli di
Merlin e Believe, "per garantire che il futuro dell'innovazione
musicale avvenga in modo responsabile".
Spotify, che conta 276 milioni di abbonati, ha anche creato un
laboratorio di ricerca sull'IA, focalizzato sullo sviluppo di
nuove soluzioni. La stessa azienda riconosce che l'intelligenza
artificiale può non essere vista di buon occhio da molti.
"Esiste un'ampia gamma di opinioni sull'uso degli strumenti di
musica generativa all'interno della comunità artistica", recita
una nota ufficiale del gruppo. "Pertanto, artisti e titolari dei
diritti sceglieranno se e come partecipare per garantire che
l'uso degli strumenti di intelligenza artificiale sia in linea
con i valori delle persone dietro la musica".
Nel recente passato, Dua Lipa, Elton John e Paul McCartney si
sono espressi contro le aziende di IA che addestrano software
generativi con la loro musica, senza autorizzazione. La Bbc
riporta l'opinione di un portavoce della MidCitizen
Entertainment, società di gestione artistica con sede a New
Orleans, secondo cui l'intelligenza artificiale ha "inquinato
l'ecosistema creativo, diluendo la già limitata quota di entrate
che gli artisti ricevono dalle royalty sullo streaming".
Una canzone generata dall'intelligenza artificiale basata su
cloni vocali di Drake e The Weeknd è stata rimossa da Spotify
nel 2023.
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