Abusi e molestie sessuali alle cicliste, l'Uci squalifica due dirigenti belgi

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L'indagine della Commissione Etica della federazione internazionale ha accertato da parte del direttore sportivo Vervoort "un contatto fisico non necessario di natura sessuale, approfittando della sua posizione di autorità su di loro". Cinque anni per lui, sospeso per 18 mesi anche il team manager per mancata denuncia

17 gennaio - 21:30 - MILANO

Gert Vervoort, ex direttore sportivo della squadra ciclistica femminile belga di seconda divisione Proximus-Ciclys, ora Team Velopro-Alphamotorhomes, è stato squalificato per cinque anni dall'Uci dopo che la Commissione Etica ha considerato accertati "comportamenti inappropriati di natura psicologica e sessuale". Oltre a lui, una sospensione per 18 mesi è stata comminata anche al team manager Eddy van Bunder per inadempienza all'obbligo di denunciare cattive condotte. In una comunicazione l'Unione Ciclistica Internazionale "riafferma il suo incrollabile impegno nel proteggere l'integrità del ciclismo e garantire un ambiente sicuro per tutti".

le condanne

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L'Uci considera dimostrate le accuse, per fatti che risalgono al 2023, di "comportamento inappropriato con le cicliste che comportava un contatto fisico non necessario di natura sessuale, approfittando della sua posizione di autorità su di loro". La squalifica di Vervoort, che si era dimesso l'estate scorsa, decorre da quando tornerà ad assumere una posizione nel mondo del ciclismo. Van Bunder invece, su cui pendono altri di 18 mesi di squalifica per un periodo di prova di tre anni, dovrà frequentare un corso di formazione sulla salvaguardia dei ciclisti prima di poter tornare allo sport nel luglio 2026. 

Gazzetta dello Sport

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