"Leonardo da Vinci rappresenta
l'unione tra arte, scienza e invenzione, ciò che da sempre
considero il cuore del design. Ricevere un riconoscimento che
porta il suo nome è come ricevere un invito a continuare a
sperimentare, a osservare il mondo con occhi curiosi e a
costruire connessioni tra discipline, emozioni e persone." Così
l'architetta Patricia Urquiola, oggi a Firenze per ricevere il
premio alla carriera intitolato a Leonardo da Vinci, conferito
dalla Florence Biennale.
Alla fiera la designer, formatasi al politecnico di Madrid e
poi di Milano (laureandosi con Achille Castiglioni) e dal 2015
art director di Cassina, ha presentato la mostra Transitions
(alla Fortezza da Basso fino al 26 ottobre), che esplora il suo
metodo creativo e progettuale. I pezzi esposti non sono
presentati come semplici oggetti, ma come tappe di una ricerca
che attraversa materiali, forme e processi. Tra questi c'è la
poltrona Mon-Cloud creata per Cassina, composta da uno scheletro
metallico avvolto da un'imbottitura in fibra di poliestere
riciclato. Proprio con Cassina la designer ha raccontato di
essere al lavoro su una serie di progetti legati
all'anniversario dei 100 anni dalla fondazione dell'azienda, che
ricorrerà nel 2027. Progetti ancora top-secret ma che
riguarderanno la storia e l'eredità creativa dell'azienda.
La mostra Transitions prosegue poi con pezzi come Gruuvelot
creato per Moroso, un sistema di seduta modulare con un
rivestimento con stampa a base d'acqua (riduce il consumo idrico
del 90% e le emissioni di gas serra dell'80%), la vasca Vieques
che riprende l'immagine delle vecchie tinozze con struttura in
metallo smaltato e il tavolo Babar creato per Glas Italia in
vetro 100% riciclato ottenuto da graniglia di vetro e resine
vegetali.
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19 ore fa
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