Il 9 luglio 2025 la Terra ha completato la sua rotazione in 1,3–1,6 millisecondi in meno nelle 24 ore: è stato il giorno più breve mai registrato.

Il 9 luglio 2025 è entrato nella storia: la Terra ha completato la sua rotazione in circa 1,3–1,6 millisecondi in meno rispetto alle canoniche 24 ore, segnando il giorno più breve mai registrato con metodi moderni.
Ma non è un'anomalia isolata: fenomeni analoghi sono previsti il 22 luglio (–1,38 ms) e il 5 agosto (–1,51 ms). Queste fluttuazioni, impercettibili per noi, possono però complicare la sincronizzazione di sistemi tecnologici avanzati come GPS, reti finanziarie e sistemi informatici critici.
Il ruolo della Luna. Il principale responsabile di questo fenomeno è la Luna: in queste tre date, la sua "declinazione" raggiunge il massimo—cioè è più distante dall'equatore terrestre—riducendo leggermente l'attrito mareale e permettendo una rotazione un po' più rapida del pianeta.
In tempi lunghi, parliamo di secoli, la terra rallenta a causa delle maree provocate dalla Luna. Questo fenomeno riduce la rotazione di circa 2 ms per secolo. Su scale temporali brevi, e qui parliamo di giorni e mesi, l'effetto si può invertire: come è successo a luglio 2025.
Come misuriamo le variazioni? Dal 1960 i ricercatori usano orologi atomici e tecniche di geodesia come il VLBI ((Very Long Baseline Interferometry) per monitorare con precisione la differenza tra tempo terrestre (UT1) e tempo atomico (TAI/UTC). Le tecniche di geodesia, come il VLBI, misurano con altissima precisione la posizione di punti sulla Terra usando radiotelescopi distanti tra loro per osservare le stesse sorgenti radio (come quasar) nello spazio. Analizzando le differenze nei segnali ricevuti, si possono calcolare movimenti della crosta terrestre, rotazione terrestre e altri parametri geodetici fondamentali. Uno scarto superiore a ±0,9 secondi richiede l'introduzione (o sottrazione) di un secondo intercalare. Finora, ogni aggiustamento è stato positivo: un secondo in più, proprio perché la Terra rallenta (l'ultima volta risale al 31 dicembre 2016).
Oggi però, con la Terra che ruota più velocemente, è in discussione l'introduzione del primo secondo intercalare negativo: ossia, togliere un secondo dall'UTC. Secondo alcuni modelli, se l'attuale tendenza persiste, per compensare queste variazioni, la durata ufficiale della giornata terrestre verra aggiornata con l'aggiunta di un secondo, il cosiddetto secondo intercalare il primo "secondo in meno" potrebbe essere necessario già nel 2029. Tuttavia, studi più recenti suggeriscono che l'accelerazione odierna potrebbe essere solo temporanea e che torneremo a un trend di rallentamento.
Perché è importante. Potrebbe sembrare una disquisizione puramente fisica, ma, in realtà, ha ripercussioni concrete. Le principali ricadono sulle reti informatiche e telecomunicazioni, che richiedono una sincronizzazione al millisecondo.
Questo fenomeno può creare problemi ai GPS e alla navigazione satellitare che dipendono dalla precisione temporale. Un secondo intercalare negativo richiederebbe aggiornamenti globali a protocolli, codice e hardware di molti processi.
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