Yates, capolavoro e rivincita: Del Toro e Carapaz fanno il Giro, lui lo vince in un giorno

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Sette anni fa perse la corsa rosa sul Colle delle Finestre, lì dove nella penultima tappa ha ribaltato la corsa. Gli errori tattici di Del Toro e Carapaz

Pier Bergonzi

Vicedirettore

1 giugno - 08:51 - MILANO

Ribaltone Yates. Isaac Del Toro, il bimbo messicano in maglia rosa, e Richard Carapaz hanno costruito un Giro bellissimo per tre settimane, a Simon Yates è bastato un giorno di grazia per vincerlo. Meritatamente! Quando la corsa rosa non ha un padrone definito si apre a ogni ipotesi e anche l’utopia può diventare realtà. È quello che ha pensato ieri mattina Simon Yates, navigato e solido corsaro delle salite, quando ha ripassato il profilo della tappa con il Colle delle Finestre, Cima Coppi (la più alta) di questo Giro. 

ferita

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Si è riaperta una ferita della memoria: sette anni fa, alla vigilia della tappa di Bardonecchia con il Colle delle Finestre, l’inglese era in maglia rosa con un sostanzioso vantaggio su Dumoulin e Froome, ma proprio sulla salitona piemontese col finale sterrato andò in crisi, perse quasi 40’ da Chris Froome, che firmò un’impresa e vinse il Giro. In quell’edizione Yates attaccò fin dai primi giorni, vinse tre tappe (Gran Sasso, Osimo e Sappada) e sembrava avere energie in abbondanza finché non è crollato. Poi si era rifatto conquistando la Vuelta del 2018, ma quel ko al Giro restava un buco nero. Chissà quante volte ci ha pensato in questi anni e in questi giorni... E siccome la rivincita, come la vendetta, è un piatto che va consumato freddo, Simon è rimasto sempre un passo indietro, defilato, per tutto questo Giro. Sempre con i primi, ma sempre alle spalle dei duellanti Carapaz e Del Toro che si sono presi a pugni per 20 giorni e ieri hanno buttato via un patrimonio, anche per una serie di errori tattici. 

gli sconfitti

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Yates aspettava di ritrovarsi faccia a faccia con i fantasmi del passato per sconfiggerli con una prestazione superlativa e una condotta di gara, sua e della sua squadra, impeccabili. Isaac Del Toro, giovane messicano che ha illuminato il Giro con la sua esuberanza, ha commesso l’errore di rispondere subito al primo attacco, violento, di Carapaz ai piedi della salita. I due sono rimasti soli e il Giro sembrava ormai una questione a due. Mentre Yates, con la sua esperienza, ha continuato col passo intenso ma regolare. Quando i due rivali hanno finito di punzecchiarsi li ha salutati. In cima al Colle delle Finestre, è passato con 1’40” ed era maglia rosa virtuale per 19”. Del Toro avrebbe avuto tutto il tempo per recuperare, se non fosse rimasto solo e se Yates non avesse trovato il provvidenziale aiuto di Wout Van Aert, sopravvissuto a una fuga del mattino in cui (grave errore) non era entrato alcun compagno di Del Toro e di Carapaz. 

litigio

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È finita che questi ultimi hanno pure “litigato” nell’inseguimento e Yates a ruota della locomotiva Van Aert (premio Oscar di generosità) ha ingigantito il vantaggio fino a rendere impossibile qualsiasi rimonta sul Sestriere. L’impressione è che l’inglese ne avesse comunque di più e né a Del Toro né a Carapaz fossero rimaste energie per vincere. Del Toro è passato vicino a una grande occasione, ma è la vera sorpresa di questo Giro. Ha solo 21 anni e tutto per rifarsi. Senza aspettare sette anni, come ha fatto Yates... Su tutto resta il colpo di coda di Simon, fratello gemello di Adam (gregario di Del Toro nell’UAE), alla vigilia della passerella di Roma. 

precedenti

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La storia del Giro è ricca di ribaltoni nel penultimo giorno o quasi. Nel 1953 Fausto Coppi strappò la maglia rosa a Koblet volando sullo Stelvio nella Bolzano-Bormio e nel 1955 Magni scappò con Coppi per beffare Nencini, che era il leader fino alla Trento-San Pellegrino. E così Hinault, sempre grazie allo Stelvio nella tappa di Sondrio del Giro 1980, o Nibali che ribaltò il verdetto a Risoul nel 2016. Ma quelli erano tra i grandi favoriti. Questo colpo di Yates ricorda semmai quello di Hindley, l’australiano che sfilò la maglia rosa a Carapaz sulla Marmolada nel 2022. Stavolta però Yates ci ha messo qualcosa in più che rende unica la sua maglia rosa. Ha richiuso il cerchio spezzato nel 2018. È tornato sul luogo del delitto, quel Colle delle Finestre dove vennero uccisi i suoi sogni, e stavolta ha cambiato il finale del film. Simon è andato a riprendersi il Giro, con una tappa che è già memoria, quando sembrava perso. E lo vince con merito!

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