Xhaka in pressing sul Leverkusen: vuole il Milan. E il suo arrivo non escluderebbe Guerra

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Sta nascendo il centrocampo rossonero del futuro: il mediano del Leverkusen spinge per il trasferimento alla corte di Allegri, anche a costo di trascorrere un'annata senza coppe

Alessandra Gozzini

Giornalista

18 giugno - 23:38 - MILANO

San Siro è uno stadio da grande Europa, pensa Granit Xhaka, e pazienza se per le vere sfide di Champions ci sarà da aspettare ancora un po’: per una stagione se ne può fare a meno, specie se il nuovo Milan lotterà per riconquistarla in fretta. Ecco perché alla colonna sonora delle partite del principale torneo internazionale, che Xhaka ascolterebbe comodamente alla BayArena di Leverkusen, lo svizzero preferisce il silenzio di Milano: un silenzio che il club si augura si trasformi al più presto in un rinnovato entusiasmo. 

Desiderio milan

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Il nuovo corso si annuncia attraente, ecco perché anche un giocatore del calibro di Xhaka ne subisce il fascino a distanza: vorrebbe anzi lasciare la Germania per trasferirsi a San Siro. Col Bayer giocherebbe le coppe europee, in rossonero no: per una ribalta internazionale c’è sempre la Svizzera, di cui Granit è capitano, mentre con il Milan potrà conoscere un nuovo campionato. Xhaka ha giocato con il Basilea agli esordi della carriera, poi il primo trasferimento in Germania al Borussia Monchengladbach, a seguire la quasi decennale storia in Premier League con l’Arsenal fino al ritorno in Germania con la conquista della Bundesliga in maglia Leverkusen. Dopo aver toccato i vertici del campionato tedesco, Xhaka ritiene sia il momento giusto per ripartire altrove. Ecco da dove nasce la voglia di Milan: Xhaka è un centrocampista di sostanza e leadership, ma questa può essere considerata la prima vera giocata rossonera di qualità. Un assist al suo trasferimento a Milano: l’ingaggio rientra nei parametri, l’economia non quadra solo sulla valutazione del cartellino. Non ancora almeno: il nuovo ds rossonero Tare si è presentato personalmente a Leverkusen per trattare l’affare. Il Milan offre dieci milioni, valutazione che tiene conto dell’esperienza e delle doti del giocatore ma anche della carta d’identità, con i 33 anni che si avvicinano. Per il Bayer il valore del cartellino è più alto ma se ha accolto la prima offerta senza rispedirla indietro è perché, evidentemente, è disposto a trattare. 

epa12047411 Valencia's Javi Guerra celebrates after scoring the 1-1 goal during the Spanish LaLiga soccer match between Valencia CF and RCD Espanyol, in Valencia, Spain, 22 April 2025.  EPA/Manuel Bruque

Il vice Reijnders

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Il Milan cerca di contenere l’investimento anche perché non sarà l’unico nel reparto: la mediana ha bisogno di ulteriori rinforzi, soprattutto di un vice Reijnders. Se Xhaka si potrà sistemare al centro e dettare i tempi della manovra, serve al suo fianco un giovane pronto a inserirsi e cercare la porta, esattamente come faceva Tijjani: nella scorsa stagione l’ha trovata con successo in 15 occasioni. Se Xhaka rappresenta l’esperienza, Javi Guerra può essere il giovane da lanciare. In tutti i sensi: un talento che il Milan vorrebbe valorizzare in rossonero e che in campo Allegri utilizzerebbe come centrocampista-incursore. Lo spagnolo del Valencia è un classe 2003: a 22 anni ha segnato quattro gol alla sua prima vera stagione in Liga e tre in quella appena conclusa. Ha il gol in canna e l’idea del Milan è che possa alzare il conto in rossonero. Già alto è il costo: almeno 25 milioni. Ma c’è un’estate davanti per trattare. E Reijnders, bonus compresi, arrivò per la stessa cifra...

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