L'azzurra ha stravinto contro Pegula, numero 3 al mondo. Grazie anche al consiglio del suo idolo sportivo: "Non guardare gli altri ma pensa prima di tutto a quello che devi fare tu”
Solare, determinata, un po’ filosofa e con la testa nei libri e nella legge. E ispirata da Sofia Goggia, da quella chiacchierata con una dei suoi idoli sportivi proprio alla vigilia del suo ritorno a Wimbledon, trasformata in una serie di consigli applicati immediatamente in campo per quella che è probabilmente l’impresa più bella della carriera, il 6-2 6-3 in 58’ a Jessica Pegula con cui ha fatto fuori la numero 3 del mondo al primo turno dello slam sull’erba. “Avevo già giocato contro avversarie come lei, e ho pensato che per vincere avrei dovuto fare tutto il contrario di quello che facevo di solito. E fare quello che mi ha detto Sofia, guardare gli altri ma pensare prima di tutto a quello che dovevo fare io”. Le è riuscito così bene che ha stravinto contro una di quelle avversarie che guarda e ammira. “Ha giocato un tennis incredibile - l’ha elogiata Pegula -. Non ho giocato il mio miglior match, ma non ho giocato nemmeno così male. Lei ha fatto tutto quello doveva fare e se l’è meritato”.
AVVOCATO
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Studia giurisprudenza, Elisabetta, ma parla come una filosofa. Una che sa che il tennis è fatto di alti e bassi, che “i problemi veri sono altri”, che pensa anche a godersi la vita e ad uscire con gli amici, a ballare e a scoprire dove la porta il tennis, quando non è impegnata con gli allenamenti o con gli studi, immersa in quei libri che si è portata anche a Wimbledon. È scivolata al numero 116 del mondo dopo un anno pieno di problemi, dalla polmonite presa un anno fa proprio prima di Wimbledon, prima di giocare il torneo più importante sulla superficie che ama di più, da quando nel centro federale di Tirrenia qualche anno fa ha scoperto quel campo in erba su cui il responsabile del settore tecnico maschile faceva allenare lei, Lorenzo Musetti e tutto il resto della generazione di fenomeni che sta illuminando il tennis italiano. È cresciuta con loro, condividendo campi e sogni, e adesso li guarda come fonti di ispirazione, consapevole che potrebbe stare dove stanno loro se avesse avuto meno problemi, quelli che non le hanno comunque fatto perdere il sorriso o quella visione della vita, quella de “i problemi veri sono altri, anche se noi tennisti dobbiamo farci il mazzo”, con cui ha affrontato le difficoltà che l’hanno fatta sprofondare oltre il numero 100 al mondo, lei che nel 2023 era la miglior italiana nel ranking Wta.
EMOZIONI
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Ha giocato proprio così, come una stella, per fare fuori Pegula. “Jessica è una di quelle che guardo, sempre equilibrata e sempre sicura - ha raccontato -. Mi sono troppo spesso preoccupata di chi avevo dall’altra parte della rete, ma stavolta non mi importava: volevo giocare per me stessa, per migliorarmi, per mettere in pratica quello che il mio allenatore e il mio team stanno cercando di trasmettermi”. Ci è riuscita così bene che ha eliminato la numero 3 del mondo e adesso guarda al secondo turno di Wimbledon contro la statunitense Katie Volynets con la stessa filosofia con cui affronta la vita: convinta che quella contro Pegula sia stata solo un’altra partita, per quanto meravigliosa, uno di quegli alti e bassi che la vita riserva ai tennisti e che loro devono saper affrontare. “Scusate, troppa filosofia…” ha detto congedandosi dal campo 2 dopo il suo trionfo. È quella filosofia che le ha regalato un giorno da regina a Wimbledon.