Volkswagen Polo, compie 50 anni. Tutte le generazioni e versioni a confronto

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Matteo Corsini

13 marzo - 08:19 - MILANO

Raggiunge il traguardo del mezzo secolo di vita produttiva l'utilitaria che ha traghettato Wolfsburg nella sua seconda giovinezza. Sviluppata da Nsu e Audi, ha raccolto grande successo sia in Europa che nei mercati emergenti

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In principio era Audi 50

Per risalire alle origini della Volkswagen Polo, occorre sfogliare all'indietro il calendario fino al 1969, quando il Gruppo Volkswagen acquista la connazionale Nsu e la affida sotto l'ombrello di Audi, all'epoca da poco tornata rilevante nel panorama automobilistico con l'innovativa berlina Audi 100. Lo storico costruttore tedesco di Neckarsulm, oggi defunto, era sempre stato caratterizzato da una notevole capacità innovativa, che gli aveva consentito di reinventarsi più volte nel corso degli anni, ma l'azzardo di puntare pesantemente sul motore rotativo ne aveva compromesso finanze e immagine, per via dei noti problemi di affidabilità di un propulsore di questa tipologia. Non sorprende, quindi, che già prima dell'acquisizione di Volkswagen, gli ingegneri di Nsu avessero in cantiere il progetto di una compatta dall'impostazione meccanica moderna, capace di rendere obsoleta la gamma di vetture raffreddate ad aria e a trazione posteriore di Wolfsburg: il progetto K50. Nel mirino, questo prototipo aveva la nuova ondata di compatte europee al debutto in quegli anni, una su tutte l'innovativa Fiat 127. A trasportare nella realtà la visione di Nsu è Audi, che nel 1974 lancia sul mercato la "50", disegnata da Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone e rivista da Claus Luthe per adattarla i classici stilemi Audi, già visti sulla "80" e sulla "100". E tutto questo cosa c'entra con la Volkswagen Polo? Ebbene, dopo sole sei settimane dall'introduzione, l'Audi 50 indossa il tradizionale logo della casa di Wolfsburg, trasformandosi nella Polo. Inizia così la storia di un importante successo commerciale, aiutato anche dalla repentina mutazione del contesto geopolitico: dopo due decenni di ottimismo e crescita post bellici, l'avvento della crisi petrolifera aveva riportato in auge una mentalità più attenta al risparmio e la consapevolezza della scarsità di combustibile. Un contesto perfetto per far decollare una nuova generazione di utilitarie, rendendo obsolete vetture come il Volkswagen Maggiolino. 

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