Un incidente cosmico' è stato osservato in un sistema planetario vicino dal telescopio spaziale Hubble, di Nasa e Agenzia Spaziale Europea: aggregati rocciosi che costituiscono gli embrioni dei pianeti, chiamati planetesimi, si sono scontrati in una carambola, lasciando nubi luminose di detriti. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science dal gruppo di ricerca guidato dall'Università della California a Berkeley, offre una possibilità unica per poter osservare in tempo reale i meccanismi alla base della formazione dei pianeti. Alla ricerca hanno collaborato numerose università, fra le quali la Norhwestern University.
Il sistema planetario distante 25 anni luce, si trova intorno alla stella Fomalhaut, la più luminosa nella costellazione del Pesce Australe, che è circondata da uno dei più grandi dischi protoplanetari finora noti. La prima collisione, in realtà, era stata avvistata 17 anni fa, nel 2008, ma gli astronomi l'avevano interpretata come un esopianeta che rifletteva la luce della sua stella.
Quando, nel 2023, i ricercatori guidati da Paul Kalas sono tornati a esaminare quella zona di cielo, hanno scoperto che il primo punto luminoso era scomparso e che ne era emerso, invece, un altro in una posizione diversa. La nuova osservazione supporta l'ipotesi che i due punti luminosi siano, in realtà, nubi di polveri e detriti prodotte in seguito allo scontro tra due planetesimi.
L'anello di detriti e polveri intorno a Fomalhaut, la cui posizione è indicata con il simbolo della stella. Nel riquadro il particolare dei planetesimi entrati in collisione (fonte: NASA, ESA, Paul Kalas/UC Berkeley, Joseph DePasquale/STScI)
"Le collisioni tra planetesimi sono eventi estremamente rari, e questa è la prima volta che ne osserviamo una al di fuori del nostro Sistema Solare", afferma Jason Wang della Northwestern University statunitense, tra gli autori dello studio. "Studiare le collisioni tra planetesimi è importante per comprendere la formazione dei pianeti, e può anche fornirci informazioni sulla struttura degli asteroidi che - aggiunge - sono fondamentali per i programmi di difesa planetaria".
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