L'azzurra ha battuto Sevastova 6-3 6-4, eliminate invece Brancaccio e Pedone. Qualificazioni maschili: fuori Zeppieri e Arnaboldi, sono così 13 gli italiani al tabellone principale
Luigi Ansaloni
6 maggio - 19:39 - ROMA
Finalmente una vittoria a Roma, per Lucia Bronzetti. L’azzurra, numero 58 del mondo, ha battuto all’esordio del Wta 1000 al Foro Italico un’avversaria pericolosa come Anastasija Sevastova, ex n. 11, crollata in classifica oltre la 500esima posizione mondiale ma capace qualche giorno fa di battere Jelena Ostapenko e arrivare agli ottavi di finale a Madrid. La riminese si è imposta sulla lettone con un secco 6-3 6-4: adesso la difficilissima sfida di secondo turno contro Karolina Muchova, finalista a Parigi nel 2023.
le altre
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Niente da fare per le altre due azzurre nel tabellone principale di Roma impegnate oggi. Nuria Brancaccio, numero 183 al mondo, è stata sconfitta col punteggio di 6-3 6-2 da Peyton Stearns. Stesso destino, sul Pietrangeli, anche per Giorgia Pedone (n. 229 al mondo) dopo una lotta di tre set con Lulu Sun (n. 46): la neozelandese ha vinto 3-6 6-1 6-3 in un’ora e 45 minuti di gioco. Al secondo turno, la Sun se la vedrà con Jasmine Paolini.
qualificazioni maschili
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Giornata anche di qualificazioni maschili, e delusione per Giulio Zeppieri e Federico Arnaboldi, che non ce l’hanno fatta a raggiungere il tabellone principale del Foro. Zeppieri è stato sconfitto in tre set dallo statunitense Nicolas Moreno de Alboran, con il punteggio di 6-4 3-6 6-1 mentre Arnaboldi ha perso in due set (6-3 6-1) col finlandese Otto Virtanen. Dunque, rimangono tredici gli azzurri che parteciperanno al main drawn del torneo maschile a Roma. Oltre al numero uno del mondo Jannik Sinner e al numero nove Lorenzo Musetti, ci sono altri sei azzurri ammessi direttamente al tabellone principale: Matteo Berrettini, Flavio Cobolli, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego, Luciano Darderi e Mattia Bellucci. A questi si aggiungono i cinque tennisti beneficiari di wild card: Luca Nardi, Francesco Passaro, Fabio Fognini, Matteo Gigante e Federico Cinà.