Vetri oscurati per auto, cosa dice la legge

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La normativa esprime un "no" categorico solo per i tre vetri anteriori. Per quelli dietro, invece, niente sanzioni perché i margini esistono: ecco quali sono

Giuseppe Biondo

20 novembre - 09:45 - MILANO

I cosiddetti vetri privacy garantiscono una migliore protezione dai raggi solari, un look sportivo che alcuni automobilisti apprezzano, minori rischi di schegge vaganti in caso di incidente e certamente anche un po’ di riservatezza per i passeggeri di un’auto. Ma la domanda sorge spontanea: sono legali? Sì, anche se la normativa pone determinate condizioni e alcuni paletti. Iniziamo col dire che rivolgersi a uno specialista per installare le pellicole oscuranti sui vetri dell’auto, cioè i cosiddetti vetri privacy o vetri oscurati, è certamente la soluzione migliore. Il professionista conosce la materia, garantisce un’applicazione precisa e più duratura oltre a consentire di ottenere il risultato migliore senza andare incontro a risultati posticci. Chi invece volesse fare da sé, per economie o per passione, deve sempre sapere cosa dice la legge sui vetri oscurati.

VIETATI DAVANTI

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In caso di controllo stradale da parte degli agenti la parte anteriore dell’auto deve essere trasparente, dunque quella del parabrezza e dei due finestrini laterali del conducente e passeggero. Non è ammessa alcuna forma di oscuramento, sia perché il conducente deve essere sempre riconoscibile, sia perché la visibilità deve sempre essere la massima possibile e i vetri privacy, anche in applicazioni “soft”, la riducono inevitabilmente. Sulla sicurezza non si fanno sconti né si accettano compromessi, quindi niente vetri oscurati su parabrezza e finestrini anteriori. La sanzione amministrativa va da 87 a 344 euro, con le forze dell’ordine che inoltre possono disporre la rimozione della pellicola oscurante non conforme e revisione straordinaria in motorizzazione.

DIETRO SI PUÒ

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Diversa la questione che riguarda i vetri posteriori, quindi finestrini e lunotto. In questa zona dell’auto la normativa è meno intransigente e consente dei margini di intervento. Non ci sono limitazioni particolari, se non l’impossibilità di impedire integralmente l’ingresso della luce e l’obbligo di avere entrambi gli specchietti retrovisori per coloro che ricorrono ai vetri oscurati. Non è necessario l’aggiornamento della carta di circolazione, è necessario invece che sulle pellicole ci sia il marchio identificativo del produttore delle stesse, e che le pellicole abbiano un certificato di omologazione da cui emerga l’approvazione per lo specifico tipo di vetro su cui sono state applicate. In caso di dubbi e per dormire sonni tranquilli, conviene rivolgersi a un installatore professionista.

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