Il coach della toscana: "È straordinaria. E può ancora crescere". La compagna di doppio Errani: "Giocare con lei è una grande gioia"
dal nostro inviato Federica Cocchi
22 novembre - 18:15 - MALAGA
Jasmine Paolini è un inno alla gioia. E come potrebbe essere diversamente? Il suo percorso è stato una corsa a perdifiato verso la felicità, come quando mercoledì, messo a terra l’ultimo punto della finale di Bjk Cup, si è buttata tra le braccia delle compagne e di Tathiana Garbin. Jasmine ha concluso un 2024 da non credere. Da stropicciarsi gli occhi, sogno o son desta? Con il suo metro e 63 in un tennis tutto botte, lei ha vinto con la perseveranza, il lavoro e un allenatore, Renzo Furlan, che è riuscito a tirare fuori da lei il meglio. Non solo, dandole il “permesso” di giocare il doppio con Sara Errani, al di là delle vittorie, ha fatto in modo che la sua giocatrice progredisse tatticamente e migliorasse il gioco a rete. Jasmine corre dappertutto, come Taz il Diavolo della Tasmania, e va così veloce da raggiungere in una sola stagione il numero 4 al mondo, come solo Francesca Schiavone era riuscita a fare. Jasmine piace, è scanzonata e vince, corre e sorride. E nella finale di Billie Jean King Cup ha addirittura battuto il record di ascolti su Supertennis, che la trasmetteva in chiaro. Sono state 721.397 le persone che hanno seguito la sua partita. In pratica, quattro televisori ogni 100 erano sintonizzati sulla nostra numero 1.
Fatica
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Jasmine che adesso vuole, o meglio vorrebbe, godersi un po’ di meritato riposo: "Eh, sempre troppo poco... Però è un bel modo di finire l’anno, mi piace davvero tanto essere parte del team e giocare per l’Italia", dice dopo l’ultima partita ufficiale del 2024 con una sonora risata. In fin dei conti è così che si deve fare per diventare grandi: "È stata una lunga stagione - ha detto la numero 1 italiana -. Ero stanca e tesa alla fine, ma cercavo di respirare per sciogliere la tensione e mi ripetevo di fare un ultimo sforzo. Il sorriso? Cerco di tenerlo sempre perché mi fa stare più serena". Due finali Slam, in singolare, al Roland Garros e a Wimbledon non si raggiungono per caso. Come pure la vittoria della squadra azzurra mercoledì, trascinata da lei che non si è risparmiata tra singolare e doppio alla fine di una stagione estenuante: "Qualche anno fa nessuno ci avrebbe dato una lira - ha raccontato Jasmine dopo la premiazione a Malaga -. Si sentiva parlare tanto della precedente generazione. Si diceva di noi che eravamo lontanissime da quel livello. Io, onestamente, mi sentivo lontana dal poter vincere. La finale dell’anno scorso, però ci ha dato grande fiducia ma non pensavo che già quest’anno avremmo sollevato la coppa".
Crescita
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La consapevolezza è arrivata col tempo, per Jasmine. Sono servite tante partite e tante vittorie: "Ha acquisito un notevole livello di tennis - ha detto il suo coach Furlan poche settimane fa-. La svolta sono stati i quarti di Cincinnati dello scorso anno. Prima aveva un’obiettivo: essere testa di serie negli Slam e nei grandi tornei. Dopo di allora ha vinto partite importanti in Asia, è riuscita a raggiungere quell’obiettivo ambizioso e ha accumulato tantissima fiducia. Ha maturato quella coscienza nei suoi mezzi per fare un ulteriore passo avanti". Da lì, dunque, è partita la rincorsa di quest’anno, un crescendo rossiniano: gli ottavi all’Australian Open, il titolo 1000 di Dubai, le finali Roland Garros e Wimbledon, l’oro in doppio all’Olimpiade con Errani. E poi le Wta Finals, sia in singolare che con Sara. È diventata una coppia inossidabile, la loro, che proseguirà anche nella prossima stagione. Sara, amica e mentore, consigliera e compagna di giochi. Anche in allenamento basta osservarle, sudore e risate. Jasmine si fida di Sara e quando gioca in singolare spesso la si trova nel box a dispensare consigli e incoraggiamenti: "Jasmine mi fa 800 mila domande al giorno, apprende come una spugna e mi chiede qualsiasi cosa - sottolinea Sara -, e per me è una gioia condividere il campo con lei. Abbiamo ancora tanti sogni da realizzare, per questo andremo avanti anche il prossimo anno". E c’è già chi parla anche di Los Angeles 2028... Con la benedizione di coach Furlan: "Jasmine ha fatto qualcosa di straordinario quest’anno - diceva il tecnico prima di Malaga -. E la collaborazione con Sara l’ha fatta crescere. Ci sono ancora possibili miglioramenti. Può trovare più continuità al servizio, c’è margine dalla parte del rovescio perché ancora non usa tantissimo il lungolinea". Un lavoro di fino, sempre col sorriso, perché senza il marchio di fabbrica non si va da nessuna parte. Semplicemente Jasmine.