Verstappen, i numeri dell'offerta record dei sauditi: 264 milioni in 3 anni

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Il Fondo Pif sta comprando l'Aston Martin e punta al 4 volte iridato della Red Bull: passerebbe da 50 a 88 milioni a stagione

Luigi Perna

Giornalista

18 aprile - 08:57 - MILANO

Una montagna di soldi per l’affare del secolo. L’operazione che potrebbe portare Max Verstappen all’Aston Martin ha davvero cifre astronomiche. L’olandese, deciso a lasciare la Red Bull alla fine di questa stagione, si ritroverebbe a firmare il contratto più ricco della storia della Formula 1: trecento milioni di dollari per i prossimi tre anni (2026-2028), pari a 264 milioni di euro. Sembrerebbe fantasia, invece è realtà per il semplice fatto che a finanziare questo mega trasferimento arriverebbe il Fondo sovrano dell’Arabia Saudita, deciso a rilevare la proprietà del team dal magnate canadese Lawrence Stroll, che ha manifestato propositi di cessione. La forza del “Public Investment Fund” (Pif), presieduto dal principe ereditario Mohammed bin Salman, è ben nota nel mondo dello sport. Ha portato Cristiano Ronaldo a giocare con l’Al Nassr, offrendogli 200 milioni per restare nei prossimi due anni, e ha dato slancio alla sua Liv League di golf ingaggiando Jon Rahm, il numero uno del green, con un contratto da 500 milioni. Non c’è da meravigliarsi che ora sia disposto a fare ponti d’oro al quattro volte iridato Verstappen.

ingaggio doppio

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L’interesse dei sauditi per il mondo dei Gran Premi è esploso negli anni recenti, dopo l’accordo con Liberty Media per organizzare la gara di Gedda, evento che è cresciuto dal 2021 attirando pubblico e investitori. Il Fondo sovrano già possiede il 20% delle azioni di Aston Martin Lagonda, la storica azienda di automobili di cui è proprietario Stroll, e sponsorizza il team di Formula 1 attraverso il colosso petrolifero Aramco. L’ingaggio di Verstappen, che vedrebbe quasi raddoppiare il suo ingaggio attuale passando da 50 a 88 milioni di euro all’anno, sarebbe l’ennesimo tassello del piano per portare l’Aston Martin a lottare per il Mondiale piloti e costruttori dal 2026, quando cambieranno i regolamenti tecnici. Dapprima ci sono stati gli ingenti investimenti di Stroll per costruire una fabbrica futuristica a Silverstone, dotata di galleria del vento, simulatore e banchi prova all’avanguardia. E a seguire, l’accordo con il genio dell’aerodinamica Adrian Newey, strappato l’anno scorso alla Red Bull. Senza contare l’intesa con la Honda per la fornitura delle power unit ufficiali di prossima generazione. Max ritroverebbe quindi il direttore tecnico con cui ha lavorato a Milton Keynes e il marchio giapponese che ha contribuito a tutti i suoi trionfi. Per accettare la sfida, una grande scommessa, era però necessario assicurarsi il contratto della vita. A 30 anni potrà decidere se smettere o aprire un’ulteriore capitolo della sua carriera.

malumori

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Non è un mistero che l’idillio fra Verstappen e la Red Bull sia al tramonto. Da un lato c’è stato il caso del team principal Christian Horner, accusato da una dipendente, dall’altro la fuga dei tecnici. E così il “dream team” in un solo anno si è sgretolato, come aveva predetto Jos Verstappen, il padre del campione, in guerra con Horner. L’ultimo episodio è stato il duro confronto in Bahrain fra Raymond Vermeulen, il manager dei Verstappen, ed Helmut Marko, considerato il più vicino della Red Bull al clan olandese. La scarsa competitività della vettura ha fatto il resto, peggiorando l’umore di Max, nonostante la conquista del quarto titolo. Ieri, a Gedda, Verstappen ha gettato acqua sul fuoco: "Tante persone parlano del mio futuro, tranne me. Io voglio solo concentrarmi per migliorare la macchina, non penso a lasciare la Red Bull".

 Oracle Red Bull Racing mechanics bring Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB21 to the grid during the F1 Grand Prix of Bahrain at Bahrain International Circuit on April 13, 2025 in Bahrain, Bahrain. (Photo by Mark Thompson/Getty Images)

la svolta

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Il contratto di Max con la Red Bull scade nel 2028, ma ci sono clausole di rescissione che gli consentirebbero di liberarsi già alla fine di questo campionato. La Mercedes era in pole. Ma la trattativa si sarebbe arenata di fronte alle richieste economiche del pilota. Poi è arrivata l’Aston Martin, con i petrodollari del Fondo saudita, e il piano B avrebbe preso corpo. Tanto che Toto Wolff ora si affretta a rinnovare il contratto con George Russell. Dai giochi sono rimaste fuori McLaren e Ferrari, blindate dai contratti con i rispettivi piloti. In realtà, la McLaren un tentativo l’ha fatto con l’ad Zak Brown. "Ma quando ha saputo quanto avrebbe dovuto pagare, la telefonata si è interrotta subito", ha scherzato Max. Dal canto suo, la Ferrari, scegliendo Lewis Hamilton, si è preclusa ogni possibilità di entrare nella disputa per Verstappen, col quale c’erano stati contatti quando era team principal Mattia Binotto. Forse Max, per correre con la rossa, avrebbe rinunciato a un bel po’ di milioni...

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