United, altro disastro: eliminato dalla Carabao Cup da una squadra di 4ª divisione al 26° rigore!

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La squadra di Amorim sotto di due gol nel primo tempo contro il Grimsby, trova il pareggio ma poi cade 12-11 al termine di una infinita sequenza dal dischetto. Di Mbeumo l'errore decisivo

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato

27 agosto - 23:51 - LONDRA

Ruben Amorim tiene la testa bassa in panchina, senza guardare. Bryan Mbeumo, acquisto da 82 milioni di euro dell’ennesimo mercato che dovrebbe salvare il Manchester United, si prepara dal dischetto per il 26° rigore di quella che, in casa del Grimsby Town, avrebbe dovuto essere una facile partita di secondo turno di Carabao Cup contro una squadra di League Two, la quarta divisione. I Red Devils in crisi perenne sono riusciti ad uscirne con una figuraccia storica, dopo aver evitato di farla alla fine dei 90’ rimontando da 2-0 a 2-2: il rigore di Mbeumo finisce sulla traversa, per la gioia degli 8.000 tifosi di questa squadra di una cittadina di pescatori affacciata sul Mare del Nord, lontanissima dal grande calcio. Anche il Manchester United in questo momento sembra lontanissimo dal grande calcio, e non perché è fuori dalla coppa di lega: è intrappolato in una crisi perenne, in una caduta continua verso un fondo che non si vede mai. In una stagione dolorosamente senza Europa, la Carabao Cup poteva essere un’occasione per riprendere a vincere qualcosa: si trasforma in un ennesimo disastro che rischia di scuotere le incertissime fondamenta che Ruben Amorim stava cercando di costruire per la sua versione dei Red Devils.

crisi 

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Sì, la stagione sarà anche appena iniziata, il mercato non ancora concluso, ma questo disastro a Grimsby fa sprofondare il Manchester United nell’ennesima crisi. Perché quei progressi che Amorim aveva promesso non si vedono: in Premier i Red Devils hanno cominciato perdendo 1-0 a Old Trafford con l’Arsenal, giocando benino, e domenica non sono andati oltre l’1-1 in casa del Fulham, creando le occasioni migliori nel primo tempo ma rischiando seriamente di perdere. Sul mercato ihanno speso 244 milioni di euro, quasi tutti per rifare l’attacco con Benjamin Sesko, Bryant Mbeumo e Matheus Cunha. Amorim in queste prime settimane continua a predicare pazienza, testardamente fedele al suo 3-4-2-1 che è convinto prima o poi calzerà allo United a pennello. Solo che ancora non succede. Sono ormai 9 mesi che il tecnico ha accettato di lasciare lo Sporting Lisbona per prendere a stagione in corso la grande decaduta del calcio inglese: nel 2024-25 è arrivato in finale di Europa League, perdendola col Tottenham, ma ha anche chiuso la peggior stagione di sempre dello United in Premier League, alla fine un 15° posto con appena 42 punti e 18 sconfitte. Il mercato avrà anche rifatto l’attacco e sia Cunha che Mbeumo, nonostante gli errori dal dischetto a Grimsby, sembrano acquisti azzeccati, ma fare gol resta una fatica immane per una squadra alla perenne ricerca di un’identità che da anni nessuno riesce a dargli.

a fondo

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Non aiuta che l’ambiente United resti tossico. Tutto quello che succede attorno ai Red Devils diventa negativo, un problema perenne con cui dover fare i conti. Il mercato viene sbagliato di continuo, i talenti che accendono le fantasie dei tifosi vengono bruciati uno dopo l’altro, come è successo a Rasmus Hojlund, Alejandro Garnacho e Kobbie Mainoo che solo un anno e mezzo fa sembravano la certezza di un futuro migliore e che adesso sono tutti in uscita, dopo essere stati messi in discussione. È uno dei problemi dello United: tutto in questa fase viene messo in discussione. Dopo Grimsby, sul banco degli imputati ci finisce un’intera squadra e con lui un allenatore integralista, incapace di cambiare modulo anche quando i suoi uomini non sembrano averlo digerito, anche quando c’era bisogno di pescare il jolly. Lo United si era convinto di averlo pescato con Amorim quando gli ha chiesto di venire a salvarlo lo scorso novembre: questa nuova figuraccia rischia di azzerare di nuovo tutto.

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