Un ex studente geniale e una squadra fatta di giovanissimi: ecco il laboratorio Strasburgo

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La squadra di Ligue1 che ha fatto tremare il Psg domina la classifica europea per il minutaggio concesso agli Under 21. E alla prima giornata il tecnico Rosenior, che da bambino le maestre indicarono adatto a una scuola per studenti dotati, ha schierato undici nati dopo il 2000

Mimmo Cugini

Collaboratore

20 ottobre - 18:29 - MILANO

Venerdì sera ha fatto tremare i campioni d’Europa del Psg sul loro campo. Un calcio moderno e velocissimo, una banda di ragazzini che non guarda in faccia a nessuno. Parliamo dello Strasburgo allenato da Liam Rosenior. Lo Strasburgo domina la classifica europea per il minutaggio concesso ai giovani Under 21, utilizzando ben 15 giocatori per 5.785 minuti totali in questa stagione (dato precedente all’ultima giornata). Un numero che racconta una filosofia chiara e decisa di valorizzazione dei talenti emergenti, quasi una sfida diretta con i top club del continente che, spesso, sacrificano la crescita dei giovani sull’altare della vittoria immediata. Nella prima giornata della Ligue 1 lo Strasburgo ha centrato un altro record; era da cento anni che una squadra non scendeva in campo con un undici titolare composto interamente da giocatori nati nel nuovo millennio. Doveva succedere prima o poi, e a farlo è stato proprio lo Strasburgo contro il Metz nella partita vinta 1-0. Il più "anziano" in campo in quella partita? Joaquin Panichelli, punta argentina classe 2002 cresciuta nel River Plate. Il più giovane? Kendry Pàaez, talento ecuadoriano purissimo, nato nel 2007. 

l'allenatore

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Liam Rosenior, 41 anni, è l’allenatore che ha cambiato il destino dello Strasburgo. Arrivato dopo l’esonero di Patrick Vieira, reduce da una retrocessione in Championship con l’Hull City, l’allenatore inglese ha convinto tutti in pochissimo tempo. In 12 mesi ha riportato lo Strasburgo in Europa dopo vent’anni, se non si conta la qualificazione preliminare in Europa League del 2019. Rosenior è soltanto alla sua seconda esperienza da primo allenatore. Da bambino, le sue maestre gli consigliarono una scuola per studenti dotati: aveva un’ossessione precoce per logica e strategia. Oggi, guardando questo Strasburgo, viene da pensare che quelle maestre non avessero tutti i torti. Rosenior, come lui stesso ha dichiarato, ama dominare il possesso, pressare alto e giocare con intensità. Di solito schiera i suoi con il 3-4-2-1 ma alterna spesso il 4-4-1-1 e il 4-3-3 classico. Queste soluzioni garantiscono equilibrio e compattezza, ma allo stesso tempo permettono allo Strasburgo di ribaltare rapidamente il fronte, trasformandosi in un 3-5-2 in fase di possesso. I terzini restano alti e larghi, allungando la difesa avversaria e aprendo linee di passaggio centrali. Inoltre, la squadra ha una straordinaria capacità di creare costantemente superiorità numerica in ogni fase della manovra, sia in uscita che tra le linee. 

Laboratorio Strasburgo

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Dietro di loro, a distanza, c’è il Nizza con nove giocatori e 2.882 minuti seguito dal Brighton con 11 giocatori e 2.737 minuti. Ma in questa classifica di fede nel vivaio, è il Como l’unica squadra italiana a distinguersi, piazzandosi tra i primi dieci con sette giovani utilizzati per 2.737 minuti, una medaglia d’onore per una Serie A spesso accusata di marginalizzare i talenti emergenti. Dietro il primato netto dello Strasburgo non ci sono solo i numeri, ma un progetto che investe con continuità nei giovani. La presenza in prima squadra di ben 15 Under 21 testimonia una strategia di club votata alla costruzione di un futuro solido attraverso il vivaio e il mercato dei giovani. Questo approccio non si limita a "gettare in campo" i giovani per accumulare minuti, ma punta a un loro utilizzo significativo, espresso dal totale di 5.785 minuti di gioco, che equivale a un impiego costante e rilevante nelle partite ufficiali. È un modello ammirato e spesso imitato, che dimostra come il calcio francese sappia ancora fare scuola nel lavoro con i giovani, un settore vitale per il rilancio e la sostenibilità delle società. Non meno interessante è il secondo posto del Nizza, che con 9 Under 21 portati in campo per oltre 2.800 minuti si conferma un ambiente fertile per la crescita dei giovani. Dal canto suo, il Brighton si guadagna la medaglia di bronzo con un mix di esperti e giovani di talento, schierando undici Under 21 per quasi 2.740 minuti tra campionato e altre competizioni. 

Il Como brilla in serie A

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 Nel panorama italiano, tra i big club di serie A dove la presenza giovanile è spesso più simbolica che reale, spicca dunque il Como. Con 7 giovani Under 21 e 2.737 minuti, la squadra lombarda si posiziona come unica rappresentante italiana nella top 10 europea di club che danno spazio ai più giovani. È un risultato di grande rilievo, che indica una scelta netta da parte della società comasca allenata da Fabregas di puntare su un progetto giovane e sostenibile, capace di creare opportunità vere anche in un campionato noto per la sua competitività e per la preferenza data ai calciatori più esperti.

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