Tsitsipas, ritorno al passato: "Torno con mio padre. Addio Ivanisevic, un dittatore"

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Altro cambio di allenatore per il greco ex n. 3 del mondo, con coda polemica: "È molto difficile lavorare con persone che parlano male di te"

Lorenzo Topello

24 luglio - 17:05 - MILANO

Prima versione formale, affidata a una storia Instagram: "Lavorare con Goran Ivanisevic è stata un’esperienza breve ma intensa, un capitolo davvero prezioso della mia carriera. Provo solo rispetto per lui, non solo per ciò che ha realizzato nel tennis, ma anche per la persona che è". Parola di Stefanos Tsitsipas, a margine della rottura col coach dopo soli due tornei. La seconda versione invece è incendiaria. E il greco l’ha sganciata alla testata Sports Dna: "È molto difficile lavorare con dittatori e persone che parlano male di te, e con cui senti che non c’è un legame né con te né con la tua squadra". Ennesima brusca rottura, crisi senza fine.

si cambia ancora

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Tsitsipas, nella sua intervista a Sports Dna, ha approfondito i motivi della separazione: "Quando lavoro con le persone giuste, quelle che scelgo io e mi fanno sentire bene, si crea una atmosfera positiva. Ma ho commesso degli errori: ho giocato troppo, mi sono allenato troppo. E questo ha distrutto il mio rapporto col tennis". In casa di Stefanos si cambia ancora: "Voglio costruire un team di persone che seguano la mia stessa linea in termini di obiettivi. E che soprattutto sia un gruppo che valga una famiglia, con cui poter restare in contatto anche quando la mia carriera sarà finita". 

torna in padre

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Il cambiamento annunciato da Tsitsipas, in realtà, è un ritorno alle origini. Il greco si ricongiungerà al padre Apostolos: "Abbiamo trovato una nuova linea di comunicazione, nuovi modi per parlarci. Gli voglio bene con tutto il cuore, e quello che ha fatto negli anni è davvero straordinario. Mi è sempre stato vicino, come tutta la famiglia: non voglio allontanarmi da loro". Apostolos tornerà a guidare l’angolo del classe ’98 che si dice ottimista per il futuro: "Ora mi sento più vicino a quel ragazzino di quindici anni che amava davvero il tennis. Sto lavorando tre-quattro ore al giorno con la mentalità giusta. Se continuo così, tornerò dove merito". Fiducia sbandierata ovunque, nonostante il pessimo momento sportivo di Stefanos. 

quante amarezze

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Già, l’ateniese che è stato anche numero 3 del mondo è sprofondato al numero 29 del ranking. La stagione per ora lo ha visto protagonista solo per una settimana, quando ha vinto il 500 di Dubai. Poi amarezze in quantità industriale: fuori al secondo turno del Roland Garros (battuto da uno strepitoso Matteo Gigante), mai decollato neppure sotto la guida di coach Ivanisevic che sull’erba lo ha visto perdere al secondo turno di Halle contro Michelsen (lo stesso avversario che lo aveva battuto anche all’Australian Open) e all’esordio di Wimbledon, contro Royer, dove Tsitsipas si è ritirato al termine del secondo set. Da lì il durissimo sfogo di Goran: "Mai visto un giocatore così impreparato come Stefanos. Giocherei meglio io, al netto della mia età e dei problemi fisici". La separazione, insomma, era nell’aria da tempo.

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