Il presidente ritira il sostegno alla deputata che lo critica su tutti i fronti, a partire dal caso Epstein
Trump e Greene
15 novembre 2025 | 20.56
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E' rottura totale e ufficiale tra Marjorie Taylor Greene e Donald Trump che in un lungo post annuncia di aver ritirato il suo sostegno alla deputata della Georgia, definita "una pazza farneticante", e esorta quindi a sfidarla nelle prossime primarie repubblicane. "Tutto quello che fa la pazza Marjorie è lamentarsi e lamentarsi", scrive Trump, sintetizzando così gli ultimi mesi in cui la sua ex fedelissima ha assunto posizioni progressivamente sempre più critiche verso la sua politica estera, dall'Ucraina al sostegno militare ad Israele, e interne.
Lo strappo definitivo
Lo strappo definitivo è avvenuto dopo che Greene ha assunto una netta posizione in favore della pubblicazione degli Epstein files, affermando che Trump sta facendo "un enorme errore di calcolo" opponendosi alla loro diffusione. Trump, che continua a pubblicare post in cui definisce la deputata, soprannominata ora Brown "perché l'erba verde diventa marrone quando marcisce", "una vergogna per il grande partito repubblicano". Il presidente suggerisce che la deputata gli si sarebbe rivoltata contro perché non era riuscita a parlare con lui. "Non posso prendere ogni giorno le telefonate di una pazza farneticante", afferma.
Immediata la replica, sempre a mezzo social, di Greene: "Il presidente Trump mi ha appena attaccato e detto bugie su di me, io ho sostenuto il presidente Trump con troppo del mio tempo prezioso e dei miei fondi personali". "Ma io non servo o venero Trump - ha poi aggiunto - io venero Dio, Gesù è il mio salvatore e servo il mio distretto elettorale e il popolo americano".
Le radici dello scontro
Greene è stata una dei quattro repubblicani che hanno dato le firme decisive alla petizione per costringere la leadership repubblicana della Camera a mettere ai voti la legge per la pubblicazione di altri file relativi a Epsteon, finanziere pedofilo morto suicida in carcere nel 2019. Prima dell'ultimo scontro definitivo, Trump lunedì scorso aveva detto che la repubblicana "ha smarrito la strada" in risposta ad un post con cui Greene criticava l'eccessiva attenzione data dal presidente alla politica estera a scapito della soluzione dei problemi interni, come il carovita o la scadenza dei sussidi federali per le assicurazioni sanitarie.
Le parole che devono essere suonate più dure e inaccettabili a Trump sono state quelle che la deputata ha riservato all'opposizione del presidente al rilascio dei documenti su Epstein: "E' sbalorditivo con quanta forza si stia battendo per fermare la pubblicazione degli Epstein file - ha detto - ma quello che gli americani veramente vorrebbero è che lui combattesse con la stessa forza per gli aiutare le donne e gli uomini dimenticati d'America che sono stufi di guerre e cause stranieri, che sono sul lastrico per cercare di sfamare le loro famiglie e stanno perdendo la speranza di realizzare l'american dream".
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