In Italia verranno pubblicati i conti di Banco Bpm, Telecom Italia, Bper, Monte dei Paschi, Buzzi Unicem, Generali, Interpump e Unipol. Nel Regno Unito si attende un taglio dei tassi di interesse di 25 punti. Resta aperta la questione negoziale tra Usa e Cina
La settimana che si apre sarà meno densa della precedente, ma tutt’altro che irrilevante. In Italia, riflettori puntati su un nuovo round di trimestrali che coinvolgerà Banco Bpm, Telecom Italia, Bper, Monte dei Paschi, Buzzi Unicem, Generali, Interpump e Unipol: "Un blocco eterogeneo ma strategico, che abbraccia banche, industria, assicurazioni e infrastrutture" dice all'Adnkronos Gabriel Debach, market analyst di eToro. A livello europeo "la scena sarà divisa tra i dati macro, con attenzione a Germania, Francia e Spagna, e le trimestrali di colossi come Siemens, Allianz, Deutsche Telekom, Merck, Commerzbank e Rheinmetall. L’Eurozona pubblicherà anche vendite al dettaglio, prezzi alla produzione e dati sul commercio estero".
Nel Regno Unito, occhi puntati sulla Bank of England dove si attende per giovedì un taglio di 25 punti base "che potrebbe portare i tassi al 4% - spiega Debach -. La priorità della banca centrale non è più l’inflazione, ma il rischio di deterioramento macro: recessione tecnica, mercato del lavoro in rallentamento, consumi in frenata". Il quadro finanziario resta movimentato.
Negli Stati Uniti, si entra nella fase conclusiva della stagione degli utili. Il quadro finanziario resta movimentato, dopo una settimana intensa segnata dalla fine della calma apparente a Wall Street. "La serie di 26 sedute consecutive senza variazioni giornaliere superiori all’1% si è interrotta lo scorso venerdì, chiudendo un ciclo di apparente stabilità. Una dicotomia evidente: lunedì l’S&P 500 segnava il suo quindicesimo massimo storico da inizio anno, mentre da martedì in poi sono iniziate prese di profitto progressive, fino alla rottura dell’equilibrio" rimarca l'analista. Un'agenda troppo fitta che ha lasciato pochi spazi di riflessione. "Le trimestrali delle big tech - da Meta ad Amazon, fino ad Apple - si sono intrecciate con la decisione della Fed, i dati sul mercato del lavoro e un’escalation interna negli Stati Uniti, tra licenziamenti di vertice e dimissioni nel board della banca centrale e tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Russia".
Tra i nomi in calendario questa settimana c'è Palantir di Peter Thiel - primo titolo dello S&P 500 per performance da inizio anno e quinto per contributo sull’indice nonostante un peso di solo lo 0,63% -, ma anche Disney, Uber, McDonald’s, Caterpillar, Pfizer, Amd, Eli Lilly, Gilead Sciences e ConocoPhillips. "Occhi puntati anche sul dato Ism servizi, previsto in crescita, sugli ordini alle fabbriche e sul rilascio del Sloos da parte della Fed, l’indagine chiave sulle condizioni del credito bancario". A livello geopolitico "un nuovo punto critico. Giovedì entrano in vigore le nuove tariffe 'reciproche' annunciate da Trump, mentre resta aperta la questione negoziale con la Cina" incalza Debach.
Infine, domenica 10 agosto, "ricorre il decennale dalla nascita di Alphabet. Dieci anni dalla riorganizzazione che trasformò Google in holding, in una fase storica in cui il ruolo delle big tech continua a ridefinire l’equilibrio tra tecnologia, potere regolatorio e posizionamento di portafoglio".