"Da venerdì ad oggi, otto gravi
incidenti sul lavoro da nord a sud dell'Italia. Un bilancio
agghiacciante: tre morti, dieci feriti gravi, cantieri sotto
sequestro. Mentre il Paese si ferma per le ferie estive, la
strage silenziosa sui luoghi di lavoro non conosce tregua."
È la denuncia del presidente nazionale Anmil (Associazione
nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro),
Antonio Di Bella, di fronte all'ennesima escalation di infortuni
sul lavoro. Anmil chiede "con urgenza, l'istituzione di una
Procura Nazionale del Lavoro, in grado di coordinare le indagini
sui reati legati alla sicurezza".
Sabato 2 agosto, un operaio di 31 anni è morto folgorato
mentre lavorava su una piattaforma a sei metri d'altezza in un
cantiere a Villadossola (Verbano-Cusio-Ossola) e stamane due
giovani operai di 30 e 20 anni sono morti cadendo in una
cisterna per la raccolta di residui biologici, a Santa Maria di
Sala, in provincia di Venezia. Nello stesso giorno: un operaio
di 62 anni, ad Andria (BAT), è rimasto gravemente ferito cadendo
da quattro metri mentre posava delle lastre metalliche su un
capannone; a Buddusò (Sassari), un operaio di 41 anni è stato
travolto da pneumatico di un tir all'interno di un'officina
meccanica e un operaio di 39 anni è finito in prognosi riservata
dopo una caduta dal tetto durante l'installazione di pannelli
fotovoltaici ad Eboli (Salerno).
Sempre in Provincia di Salerno, a Montecorvino Pugliano, il 1°
agosto, tre operai sono rimasti gravemente feriti a seguito del
ribaltamento di un cestello mentre stavano montando un'insegna
pubblicitaria. Lo stesso giorno, a Roma, due operai sono rimasti
feriti a seguito di un'esplosione all'interno di una cabina
elettrica durante lavori di manutenzione, mentre a Malo
(Vicenza) due operai sono precipitati da un'impalcatura da
un'altezza di otto metri.
"Le dinamiche sono sempre le stesse: cadute dall'alto,
folgorazioni, esplosioni, schiacciamenti. E le conseguenze,
purtroppo, altrettanto note: vite spezzate, famiglie distrutte,
e una nazione che continua a fare i conti con l'insicurezza
strutturale nei luoghi di lavoro", continua Di Bella. "È per
questo che, come Anmil, chiediamo con forza un cambio di passo
concreto: più prevenzione, più controlli efficaci, più
formazione mirata, e un aggiornamento normativo che non resti
lettera morta ma trovi reale applicazione nei luoghi di lavoro.
Serve una svolta culturale: la sicurezza non può più essere
vista come un costo da contenere, ma come un valore fondamentale
da difendere ogni giorno".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA